Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene all’Università Cattolica, ha detto la sua sulla preoccupante curva dei contagi.
Negli ultimi giorni si è parlato molto di coronavirus e, soprattutto, di un possibile innalzamento della curva dei contagi con la riapertura delle scuole. Oggi è intervenuto sull’argomento Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene all’Università Cattolica, capo della Board per la lotta contro il cancro della Commissione Europea e responsabile sanità di Azione.
Un vero e proprio esperto in materia che, sulle colonne de La Stampa, ha voluto analizzare il periodo che sta per arrivare, sottolineando che la preoccupazione, fra gli esperti, è ben presente: “Evidenza dimostra che viviamo ondate periodiche. Il virus cerca di evitare le nostre resistenze variando e contagiando più persone possibile. Di fronte a questo ci possono essere due atteggiamenti: ignorarlo o affrontarlo. Se il Paese fa finta di nulla si espone ai problemi ormai noti di moltiplicazione delle infezioni e intasamento degli ospedali“.
Il pericolo scuola
“Nel Nord Europa – spiega Ricciardi – hanno diminuito i contagi monitorando l’aria nelle classi e ventilandole secondo necessità. Basterebbe imitarli“. Le mascherine, invece, “se si areano i locali e si mantengono i banchi separati non sono necessarie. Servono invece sui mezzi di trasporto, nei luoghi affollati e ovviamente negli ospedali, che altrimenti possono tornare ad alto rischio“.
“I sintomi del Covid ormai sono generici – commenta l’esperto sull’utilizzo dei tamponi – e il consiglio è di usarlo solo per accertare la positività dei fragili. Come misura pubblica ha senso per entrare nei luoghi di cura, altra misura purtroppo caduta così un infetto asintomatico può entrare in ospedale danneggiando gli altri. L’ennesima scelta della Prevenzione del ministero che insegue il virus anziché prevenirlo“.