L’incidente tragico del bus sul cavalcavia di Mestre porta all’intervento degli ispettori dell’Ansfisa per ulteriori indagini.
Dopo l’incidente devastante avvenuto a Mestre sul cavalcavia superiore, dove un bus è precipitato causando la morte di 21 persone, tra cui l’autista Alberto Rizzotto, e ferendo altre 15, gli ispettori sono intervenuti per effettuare verifiche approfondite.
L’intervento dell’Ansfisa
L’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa), istituita in seguito al crollo del Ponte Morandi, ha disposto un’ispezione dettagliata. Questa agenzia, che ha recentemente gestito l’incidente ferroviario di Brandizzo, ha già avviato una collaborazione con la Prefettura di Venezia. L’obiettivo principale è esaminare la situazione del cavalcavia di Mestre, in particolare l’area dell’incidente, e potenzialmente estendere le verifiche ad altre parti della rete stradale metropolitana.
Il ruolo di Domenico Capomolla
L’Ansfisa, che fa riferimento al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha visto l’arrivo di un nuovo direttore generale nel marzo scorso. Domenico Capomolla, nominato su indicazione del ministro Matteo Salvini, ha una profonda conoscenza delle strade del Veneto, avendo lavorato per l’Anas nella regione. La sua esperienza potrebbe essere cruciale nell’analisi dell’incidente e nella definizione delle misure preventive future.
Nel 2022, l’Ansfisa ha effettuato quasi 3.000 controlli sulle infrastrutture, sottolineando la necessità di rafforzare il personale, in particolare il servizio ispettivo. Queste verifiche si affiancano alle indagini giudiziarie in corso, condotte dai consulenti tecnici della procura di Venezia e da altre parti interessate, per determinare le condizioni del cavalcavia e del guardrail.
L’incidente di Mestre ha sottolineato l’importanza della sicurezza delle infrastrutture. La tragedia ha toccato molte vite, e mentre le indagini continuano, è essenziale che vengano adottate misure per prevenire simili incidenti in futuro. La sicurezza delle infrastrutture è una responsabilità collettiva, e ogni incidente è un promemoria della necessità di vigilanza, controlli e azioni tempestive.