Sotto processo l’imprenditore romano Stefano Ricucci e l’ex commercialista, per aver manomesso alcuni documenti.
Dopo essere stato arrestato per corruzione in atti giudiziari, l’imprenditore Stefano Ricucci torna di nuovo nei guai per una maxi truffa da 2 milioni di euro. Insieme all’ex commercialista Luigi Gargiulo, avrebbe approfittato del ricovero in ospedale di Marco Cioni – liquidatore della sua società Magiste – per rubare le password dal suo computer ed eseguire il malfatto.
La maxi truffa
Secondo quanto riporta Repubblica, fra gennaio e maggio 2016, l’imprenditore romano Stefano Ricucci e l’ex commercialista Luigi Gargiulo si sarebbero introdotti nel computer del liquidatore, per falsificare una firma e mettere in atto una truffa da circa 2 milioni di euro.
Modificando la cifra che la società immobiliare doveva versare alla Trader srl, hanno ridotto l’importo da 1,6 milioni e 600mila euro. Poi, quattro mesi più tardi, nell’atto di cessione tra Magiste e Trader, Ricucci avrebbe ritoccato un credito da 220mila euro portandolo a 100mila.
Il processo per Ricucci e Gargiulo
Per l’accusa, l’obiettivo dei due truffatori era solo uno, ovvero evitare il fallimento della società. Così, Luigi Gargiulo e Stefano Ricucci (assolto per la scalata a Bnl dopo aver patteggiato per Antoneveneta e Rcs), adesso sono a processo.
La mattina di martedì 17 ottobre, invece, Marco Cioni è stato ascoltato dai giudici del Tribunale penale di Roma per dichiarare la sua versione dei fatti. Il liquidatore ha testimoniato il presunto furto delle password e la manomissione della documentazione messa in atto durante il suo ricovero in ospedale, dopo una caduta dagli sci.