Battaglia senza colpi proibiti tra Vittorio Sgarbi e Il Fatto Quotidiano che svela tutte le bugie del “sottosegretario a gettone”.
Consulenze, presunta evasione fiscale e molto altro. Vittorio Sgarbi è finito nel mirino dopo un’inchiesta de Il Fatto Quotidiano che ha svelato diversi comportamenti anomali del sottosegretario alla Cultura che, nelle ultime settimane, si sarebbe difeso con quelle che il media definisce “bugie a raffica”.
Vittorio Sgarbi, le accuse ai suoi danni
Tra i primi passaggi dell’inchiesta de Il Fatto Quotidiano c’erano state delle consulenze per circa 300 mila euro sulle quali era nato un dibattito sulla legittimità di tali attività per un membro del governo. Successivamente si era passati a parlare di evasione fiscale con le cifre in questione che erano andate a crescere sino ad oltre 700 mila euro.
Come se non bastasse, poi, il quotidiano era arrivato a raccogliere anche alcune testimonianze degli autisti di Sgarbi che si occupavano dei suoi spostamenti nei quali venivano trascolate opere d’arte. A quanto pare, tali conducenti sarebbero stati vessati e sfruttati, oltre che in varie occasioni “abbandonati”, anche in strada.
Non ultima, anche la vicenda relativa ad eventuali gettoni che il sottosegretario avrebbe chiesto per partecipare ad eventi pubblici.
Tutte le bugie del sottosegretario
A queste accuse Sgarbi aveva sempre risposto facendo presente la sua innocenza e sottolineando come Il Fatto Quotidiano avesse intrapreso una campagna “diffamatoria” nei suoi confronti.
Peccato che proprio il media, oggi, abbia rincarato la dose parlando di “bugie a raffica” da parte sua.
Il quotidiano ha ripreso punto per punto tutte le presunte falsità dette dal sottosegretario.
Tra i primi punti sottolineati, il fatto che Sgarbi brandisca “a casaccio pareri dell’Antritrust e dell’Anticorruzione”. Ma non solo. Secondo il quotidiano il sottosegretario “prima dell’inchiesta del Fatto, non aveva mai segnalato le attività che gli garantiscono ingenti entrate”.
Si parla anche in tema rimborsi: “Sgarbi gattona sugli specchi anche sui rimborsi. Prima nega di averli mai chiesti perché viaggia con il suo autista, poi dice che erano legittimi”.
Mistero anche su chi fattura al suo posto: “Non dà spiegazioni convincenti sulle società del capo segreteria e della compagna che fatturano al suo posto, nonché sui 54 mila euro di ‘regalie’ arrivati dal principe Pallavicino”.
Sul fronte autisti “dice che ha abbandonato alle tre di notte il suo autista perché aveva mangiato e bevuto troppo”.
E se si parla di somme di denaro: “Il ‘nullatenente’ (quando perde le querele) Sgarbi dichiara di guadagnare 4.500 euro al mese. No: sono 8.700, di cui 4.500 di stipendio base e il resto di diaria”.
Staremo a vedere come proseguirà la vicenda…