Belgio, la Chiesa ha venduto 30mila bimbi per adozione
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Belgio, la Chiesa ha venduto 30mila bimbi per adozione

uomo vicino a un neonato in culla

In Belgio la Chiesa vendeva migliaia di neonati, figli di ragazze madri, a famiglie richiedenti un’adozione.

I piccoli venivano ceduti a diverse famiglie richiedenti l’adozione per cifre che si aggiravano tra i 10mila e i 30mila franchi. La Conferenza episcopale, nel 2015, ha fatto scuse pubbliche al Parlamento fiammingo a tutte le vittime.

Decreto Salva Casa: ecco tutte le modifiche che potrai apportare alla tua abitazione

La vendita di 30mila bambini all’insaputa delle madri

Stando ad una prima ricostruzione dei fatti, la Chiesa cattolica avrebbe venduto 30mila neonati a famiglie affidatarie, ma all’insaputa delle madri naturali. La rivelazione shock è arrivata da alcune donne nel podcast “Kinderen van de Kerk” che fa parte della testata belga Het Laatste Nieuws. Gli eventi di vendita dei piccini avrebbero ricoperto un arco temporale che parte dalla fine della Seconda guerra mondiale fino agli anni ’80. Le donne in attesa di un bimbo, non sposate, quindi ragazze madri, come riporta la testata belga, erano accolte prima del parto in istituti cattolici, dove tra l’altro subivano anche violenze e abusi sessuali oltre alle varie umiliazioni sullo stato.

Una volta nati, la Chiesa vendeva i bambini e le bambine a famiglie adottive per somme di denaro tra i 10.000 e i 30.000 franchi, circa 250/750 euro dell’epoca. La Conferenza Episcopale nell’anno 2015, in sede di Parlamento, ha fatto scuse pubbliche a tutte le vittime di queste adozioni forzate in luoghi cattolici.

monsignore chiesa
monsignore chiesa

Le separazioni dei neonati dalle madri

I piccoli, una volta venuti alla luce, venivano prelevati e allontanati dalle loro mamme. Le partorienti erano sottoposte ad anestesia generale oppure dovevano indossare una maschera per non vedere il bambino.

Dopo il parto, alcune di loro dovevano firmare, sotto costrizione, un documento ufficiale tramite il quale rinunciavano al figlio. Inoltre, alcune di loro subivano la terribile pratica della sterilizzazione. Ancora oggi è molto difficile ricostruire in maniera esatta il processo di ricongiungimento, come sostenuto anche da una testimone, Debby Mattys, che ha dichiarato al Het Laaste Nieuws: “Mia madre aveva 18 anni quando ha avuto una gravidanza indesiderata“.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 14 Dicembre 2023 17:24

Arrestato uno dei latitanti più pericolosi d’Italia

nl pixel