Morta dopo aver risposto alla recensione critica sul suo locale per la presenza di omosessuali: il caso di Giovanna Pedretti e il commento di Selvaggia Lucarelli.
Ore di particolare frenesia dopo che Giovanna Pedretti, la donna che aveva risposto ad una recensione critica sul suo locale, la pizzeria ‘Le Vignole’ a Sant’Angelo Lodigiano, per via della presenza di coppie omosessuali e di disabili, è stata trovata morta. Per tanti la titolare del posto è stata sottoposta ad una gogna mediatica e sul tema si è voluta esprimere anche Selvaggia Lucarelli, sempre molto attenta alle vicende di attualità e cronaca nel nostro Paese.
Il ritrovamento di Giovanna Pedretti senza vita
“A fronte di queste bassezze umane e di pessimo gusto, credo che il nostro locale non faccia per lei. Le chiediamo gentilmente di non tornare da no”. Tutta la vicenda legata a Giovanna Pedretti era partita da questa risposta della titolare ad un commento negativo tra le recensioni del suo locale in merito alla presenza di coppie gay e disabili.
Sul messaggio di critica c’erano stati tanti dubbi in merito alla veridicità delle parole e dell’account da cui era partito. Ecco perché sulla vicenda ci sono ancora tante questioni da dover risolvere, specie ora che la donna è stata ritrovata morta.
La titolare del locale, infatti, nella giornata di domenica 14 gennaio era scomparsa per alcune ore ed è stata ritrovata senza vita attorno alle 14 nei pressi di un ponte. Qui, le autorità, compresi i carabinieri, i vigili del fuoco, il pubblico ministero e gli agenti della scientifica, sono intervenuti sulla scena e non hanno potuto fare altro che certificarne la dipartita, oltre che l’identità.
Il commento di Selvaggia Lucarelli
In molti hanno dato la colpa della morte, e di quello che sembra un suicidio, alla gogna mediatica alla quale è stata sottoposta la donna. Situazione che, però, non vede proprio di questo avviso Selvaggia Lucarelli. La nota giornalista, infatti, attraverso le sue stories su Instagram, ha commentato: “Una persona inventa una storia usando disabili e gay per avere quella popolarità sui social che ormai tutti vogliono. Lo fa confezionando un commento fatto male, molto ingenuo da un punto di vista tecnico. Era chiaramente falso al primo sguardo. Tutta la stampa italiana va dietro al primo che dà la notizia senza verificare. Tutta. Gli influencer la riprendono. La signora diventa l’eroina nazionale. La signora è la star del giorno. Qualcuno si prende la briga di fare debunking. Qualcuno dice che la notizia che è in home su tutti i giornali è falsa. Normale amministrazione ormai. Purtroppo. La signora viene trovata morta”.
E anche per questo, per la giornalista, non si deve parlare di gogna mediatica: “Aggiungo che si sta parlando di gogna, ma di fatto non c’era manco stata questa gogna di cui si sta parlando sui social. Temo quindi che si sappia troppo poco dei pregressi, della storia personale. Come sempre del resto. I social sono pericolosi, la cattiva informazione è pericolosa, la superficialità è pericolosa. La distanza tra l’altare e la polvere è un nanosecondo”.