I limiti di velocità e non solo. Vittorio Feltri non le manda a dire sulle vicende legate ai limiti di velocità e alle scelte di alcuni sindaci.
Si sta parlando in modo molto acceso delle recenti vicende legate ai limiti di velocità imposti in alcune città. Se nelle scorse ore ha fatto discutere la posizione di Matteo Salvini per l’imposizione dei 30 km/h a Bologna, ecco che anche Vittorio Feltri, rispondendo ad un lettore de Il Giornale, si è espresso sul caso. Come sempre, senza peli sulla lingua…
Vittorio Feltri e i sindaci “ecologisti”
Come tutti i suoi recenti editoriali per Il Giornale, Feltri ha risposto ad alcune affermazioni e domande di un lettore che faceva notare come al netto delle scelte di diversi sindaci italiani nel limitare la velocità in città, le auto restano ancora indispensabili per muoversi.
Il lettore del media ha fatto riferimento soprattutto a quanto accaduto a Bologna e quanto potrebbe accadere a Milano con il sindaco Sala.
In tal senso Feltri ha risposto: “in effetti liberarsi dei coglioni è impresa ardua per via della loro copiosità. Ed essi non mancano neppure in politica, anzi, direi che abbondano a sinistra come a destra, e tutto ciò è alquanto democratico, tragicamente democratico, oserei osservare”.
Al netto della frecciata per tutta la classe politica, poi, ecco l’affondo per la sinistra in particolare: “Devo ammettere, tuttavia, che a sinistra troviamo un livello di specializzazione superiore nel promuovere misure sciocche attraverso le quali si intendono perseguire obiettivi talvolta persino elevati o opportuni ma in maniera assolutamente pasticciata e dilettantesca”.
La posizione del giornalista
Dopo aver parlato dei casi di Bologna e anche della possibilità che Milano segua la stessa direzione, Feltri ha espresso il proprio pensiero, sempre molto diretto.
“[…] La verità è che l’unica cosa che si sente andando a simili velocità sono le bestemmie di chi sta in coda e deve arrivare in ufficio. […]. Questi amministratori rossi hanno dimenticato che le città non sono soltanto luoghi destinati al passeggio, al turismo, all’ozio, allo shopping, agli aperitivi, alle scorribande liete in bicicletta. Le città sono aree in cui vivono migliaia e migliaia di famiglie con esigenze pratiche che chiunque di noi può immaginare: fare la spesa, accompagnare i figli a scuola o all’asilo, recarsi in ufficio, in banca, dal medico, usufruire di altri servizi”.
La chiosa del giornalista è chiara e pungente con particolare riferimento al sindaco di Milano: “Alle famiglie chi ci pensa? Sala pensa soltanto a quelle arcobaleno, a quanto sembra”.