Barbara Balzerani, l’ex brigatista e protagonista del sequestro Moro, è morta a 75 anni.
Barbara Balzerani, figura emblematica dell’estremismo politico italiano e membro di spicco delle Brigate rosse, è scomparsa all’età di 75 anni.
La notizia è stata diffusa da Silvia De Bernardinis, ricercatrice e autrice di volumi dedicati alla storia delle Brigate rosse. Nata a Colleferro il 16 gennaio 1949, Balzerani si trasferì a Roma per intraprendere studi in Filosofia e dedicarsi all’assistenza di bambini con handicap.
La sua vita prese una svolta decisiva quando, militando in Potere operaio, conobbe Antonio Marini, suo futuro marito, e si avvicinò agli ambienti della sinistra extraparlamentare.
Una vita tra ideali e conflitto: è morta Barbara Balzerani
Nel 1975, Balzerani aderì alle Brigate rosse e dal 1977 visse in clandestinità. Conosciuta con il nome di battaglia “Sara”, fu una delle principali dirigenti della colonna romana dell’organizzazione, partecipando a numerosi atti di violenza, tra cui l’omicidio di Girolamo Minervini e il rapimento di Aldo Moro.
Nonostante la sua vita fosse segnata da azioni violente, Balzerani non mostrò mai segni di pentimento, mantenendo una posizione ferma fino agli ultimi giorni della sua vita.
Arrestata il 19 giugno 1985, Balzerani fu tra gli ultimi membri delle Brigate rosse a cadere nelle mani delle autorità. Durante la detenzione confessò l’omicidio di Lando Conti, ex sindaco di Firenze, e fu condannata all’ergastolo.
Dall’arresto alla libertà: un percorso controverso
Tuttavia, nel 2006 ottenne la libertà condizionale e nel 2011 fu liberata definitivamente. Durante e dopo la detenzione, lavorò per una cooperativa di informatica e si dedicò alla scrittura, cercando di portare avanti una vita lontana dalla violenza che aveva caratterizzato i suoi anni in Brigate rosse.
Il suo nome rimarrà per sempre legato all‘agguato di via Fani, simbolo della lotta armata in Italia. Nel 2018, le sue dichiarazioni sui social media suscitarono polemiche, in particolare un confronto diretto con Maria Fida Moro, figlia dell’esponente politico assassinato. La Moro criticò aspramente Balzerani, sottolineando il dolore provocato dalle azioni di cui era stata parte.