Crosetto avvisa: "Israele non si fermerà. Ecco da che parte sta l'Italia"
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Crosetto avvisa: “Israele non si fermerà. Ecco da che parte sta l’Italia”

Guido Crosetto

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha commentato le vicende tra Israele e Iran che coinvolgono tutto il mondo.

L’alta tensione tra Iran e Israele sta mettendo in allerta l’Europa e il mondo intero. Anche l’Italia sta a guardare e si è fatta un’idea della situazione con Guido Crosetto, ministro della Difesa, che al Corriere della Sera ha sottolineato quale sia il quadro generale della vicenda e anche quale sia la posizione del nostro Paese.

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Crosetto, il quadro tra Israele e Iran

Crosetto ha voluto subito fare un quadro della situazione: “Credo di fare un’analisi obiettiva: l’Iran ha attaccato Israele come rappresaglia alla bomba del 3 aprile al suo consolato in Siria che ha ucciso un generale di grande spicco a Teheran, ma anche di collegamento con Hamas […]”.

Al netto delle affermazioni dell’Iran che riente la vicenda chiusa, secondo il ministro della Difesa italiana la replica israeliana ci sarà: “Quando lo vedremo solo nel momento in cui avverrà. Quale oscilla tra due opzioni. Israele sa di non poter accettare che Teheran diventi una potenza nucleare perché cambierebbero totalmente gli equilibri nell’area e ne nascerebbe un vulnus decisivo alla propria sicurezza. I falchi al governo considerano questa un’occasione imperdibile per colpire i reattori nucleari dell’Iran, anche perché, pur non essendo disponibili ad intervenire direttamente, gli Usa hanno appena stanziato i fondi per sostenere i loro sforzi militari ed hanno dichiarato il loro totale appoggio”.

La posizione dell’Italia

In quadro in continuo sviluppo, Crosetto ha anche spiegato quali sia la posizione italiana: “Da che parte sta l’Italia? Da quella di tutta la comunità internazionale. Non vogliamo una escalation, né giustificare un tipo di attacco che portasse a un punto di non ritorno. Diversa sarebbe una reazione di deterrenza, in una logica di confronto a distanza tra nemici storici”.

A livello militare, poi: “L’Italia è in quell’area all’interno di coalizioni internazionali che non sono in guerra ma operano per la pace. Ad oggi i rischi dei nostri contingenti in Iraq e Kuwait sono immutati, mentre aumentano quelli in Libano e in Mar Rosso, anche se le nostre truppe non sono degli obiettivi per nessuno dei contendenti che anzi le rispettano”.

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ultimo aggiornamento: 15 Aprile 2024 8:48

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