Prodi, affondo alla Schlein in Europa: "Ferita alla democrazia"
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Direttore: Alessandro Plateroti

Prodi, affondo alla Schlein in Europa: “Ferita alla democrazia”

Romano Prodi

Non ha fatto mancare il suo commento, Romano Prodi, a proposito della candidatura alle Europee della segretaria Pd, Elly Schlein.

Intervenuto nel corso de “La Repubblica delle idee” a Napoli, rispondendo ad una domanda sulla candidatura alle elezioni europee della segretaria del Pd Elly Schlein, Romano Prodi ha fatto sentire la propria disapprovazione sottolineando come, di fatto, nessuno lo stia ascoltando.

Romano Prodi
Romano Prodi

Prodi, il commento sulla Schlein alle Europee

“Quello che sta succedendo vuol dire proprio che non mi dà retta nessuno”, ha esordito Prodi. “Perché dobbiamo dare il voto a una persona per farla vincere e, se vince, di sicuro non va in Europa? Sono ferite della democrazia che piano piano scavano il fosso per cui la democrazia non è più amata”.

Le parole di Prodi, però, va detto, non hanno avuto un solo destinatario. Il fondatore dell’Ulivo, infatti, ha spiegato che il suo ragionamento “riguarda la Meloni, la Schlein, Tajani, tutti. Non è questo il modo di fare, non è questo il modo di sostenere che la democrazia è al servizio del popolo. Così il popolo non c’entra niente, si vota per uno e ci va un altro”.

Le critiche all’Europa

Il proseguimento del discorso di Prodi è stato poi indirizzato a tutto quello che sta accadendo in Europa: “Bisogna usare la democrazia anche nel Consiglio europeo, cioè la maggioranza vince. L’euro è stato il grande salto in avanti dell’Europa, ma mica l’euro è stato fatto all’unanimità. È stato votato da dodici Paesi, che adesso sono venti”.

Successivamente, parlando del rapporto stilato da Enrico Letta che, come ha spiegato lui stesso, “non è la Bibbia del bene e del male”, ha aggiunto: “Come possiamo andare avanti con alcuni Paesi che prendono le tasse dagli altri, fanno mettere la sede nei loro paesi per evadere il nostro fisco? Ma queste riforme non saranno messe in atto, perché devono essere votate all’unanimità”.

In questo senso, il riferimento è all’Irlanda che “da Paese quasi più povero è diventato ricco perché tutte le multinazionali del mondo mettono la sede lì”, ha proseguito il Professore.

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ultimo aggiornamento: 22 Aprile 2024 11:40

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