Il disco in vinile ancora oggi è l’icona indiscussa della musica di qualità. Ma la sua crescita non è legata agli ascolti.
I dati di mercato non lasciano spazio a interpretazioni: il vinile sta conoscendo una seconda (o l’ennesima!) giovinezza. Una tendenza globale, dagli Stati Uniti all’inghilterra, passando anche per l’Italia, dove le vendite sono state così alte che FIMI, La Federazione Musicale Italiana, ha reintrodotto dallo scorso anno la classifica dei vinili più venduti.
Il ritorno del vinile: alcuni numeri
Partiamo dagli Stati Uniti, dove nel 2016 il mercato dei vinili misurava 430 milioni di dollari, il 26% di tutta la musica venduta su supporto fisico. In Inghilterra non si vendevano così tanti dischi in vinile dal 1991, l’anno in cui Bryan Adams cantava per la prima volta (Everything I Do) I Do It For You (anche se il dato più scioccante è I’m Too Sexy dei Right Said Fred al quarto posto della classifica annuale). L’italia non è da meno: secondo gli ultimi dati, la crescita è iniziata nel 2006 / 2007, dopo dieci anni di caduta, e l’ultimo impulso è del 2013 / 2014 (i dati ufficiali arrivano fino al 2015). Nel 2015 i vinili coprivano il 4% dell’intero mercato discografico italiano, con un incremento del 74% rispetto all’anno precedente.
Tutti li comprano, nessuno li ascolta
Secondo Quartz Media, tuttavia, ci sarebbe un curioso dato da tenere in considerazione: anche se il mercato dei vinili è in crescita, sempre meno persone li ascoltano. La ragione è piuttosto semplice: la musica digitale è più semplice da fruire, per esempio in auto o al lavoro sullo smartphone, mentre il disco in vinile viene percepito principalmente come un oggetto da collezione, uno status symbol. Qualcosa da tenere in vetrina e mostrare agli amici, più che da ascoltare. E quando si ascolta, l’ascolto diventa una vera esperienza.
Rifiorisce il mercato audiofilo
Abbiamo detto che il vinile si ascolta poco, ma non significa che si ascolti male. Sempre più persone, infatti, si riavvicinano al mondo dell’alta fedeltà e degli audiofili, per i quali l’ascolto è proprio questo: un’esperienza unica, da vivere in compagnia, o da soli, ma rigorosamente con il suono vintage di un disco in vinile ascoltato attraverso un impianto di qualità assoluta. Lo testimonia anche la classifica degli LP più venduti. Nel 2016 troviamo Blackstar di David Bowie al primo posto, Le Migliori di Mina e Celentano al secondo e The Dark Side of The Moon dei Pink Floyd al terzo. Decisamente non musica “mordi e fuggi”.