Tumore al pancreas, scoperte nuove "molecole": di cosa si tratta
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Direttore: Alessandro Plateroti

Tumore al pancreas, scoperte nuove “molecole”: di cosa si tratta

Un test al microscopio

Una straordinaria scoperta italiana: quattro molecole promettono di contrastare il tumore al pancreas bloccando la macropinocitosi.

Il tumore al pancreas è noto per essere una delle forme più aggressive e difficili da trattare. Tuttavia, un recente studio condotto da un gruppo di ricercatori in Italia ha identificato quattro molecole.

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Queste, come riportato da Fanpage.it, sono in grado di bloccare un meccanismo cruciale nello sviluppo dell’adenocarcinoma duttale pancreatico, la forma più aggressiva di tumore al pancreas.

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Tumore al pancreas: il meccanismo della macropinocitosi

Il team di ricerca ha concentrato i propri sforzi sullo studio della macropinocitosi, un meccanismo che permette alle cellule tumorali di sopravvivere anche in condizioni di carenza di nutrienti.

La macropinocitosi – spiega Giorgio Scita, professore di Patologia Generale presso la Statale di Milano – è uno dei principali meccanismi adattivi utilizzati dal tumore. Grazie a esso, le cellule tumorali riescono ad assorbire, o più letteralmente ‘ingoiare’, nutrienti dall’ambiente circostante, garantendo loro un vantaggio in condizioni di carenza di risorse“.

Questo meccanismo, purtroppo, è anche ciò che rende le cellule tumorali resistenti ai principali trattamenti antitumorali oggi disponibili, come la chemioterapia e la radioterapia.

Di conseguenza, i ricercatori si sono concentrati sulla ricerca di sostanze in grado di bloccare questo processo.

La scoperta di nuove quattro molecole

A partire da campioni di cellule tumorali in coltura, i ricercatori hanno testato 3.600 molecole, tra cui farmaci già approvati per altre patologie e composti ancora in fase di studio.

Questo screening ha permesso di identificare 28 potenziali inibitori della macropinocitosi, restringendo ulteriormente il campo a quattro molecole attive.

Tra queste, due sono particolarmente interessanti perché già note in ambito medico per il trattamento delle infezioni parassitarie: l’ivermectina e il privinio pamaoato.

Come sottolinea Ciro Mercurio, a capo del gruppo di ricerca Ifom: “Questo approccio, noto come ‘riposizionamento dei farmaci’ o ‘drug repositioning’, potrebbe ridurre significativamente i tempi e i costi necessari per l’approvazione di nuovi farmaci“.

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ultimo aggiornamento: 24 Luglio 2024 18:14

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