Michelle Causo: il mistero dei messaggi dal carcere
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Morte Michelle Causo, è giallo: i messaggi da profili fake e le accuse al carcere

Cella carcere

Gianluca Causo, padre di Michelle, accusa il detenuto dell’omicidio della figlia di utilizzare internet per inviare messaggi inquietanti.

Michelle Causo, la giovane romana trovata morta in un carrello della spesa a Primavalle, continua a essere al centro di una controversia. Il padre della vittima, Gianluca Causo, ha denunciato di ricevere messaggi provocatori da profili falsi sui social, con indirizzi IP che sembrano provenire da Treviso, città dove è detenuto il presunto assassino, oggi maggiorenne. Causo sospetta che il giovane, mentre è in carcere, possa accedere a internet per prendere in giro la famiglia e deridere il dolore che stanno attraversando. In questo senso è arrivata la replica del direttore della struttura penitenziaria.

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mani di uomo in carcere dietro le sbarre

Michelle Causo, i sospetti e la risposta del direttore del carcere

La vicenda legata ai messaggi ricevuti dal padre di Michelle Causo ha destato grande sgomento. Le accuse e i sospetti del genitore hanno trovato la replica del direttore dell’Istituto Penale per Minori di Treviso Girolamo Monaco che ha categoricamente smentito le accuse. Secondo Monaco, l’uso di internet da parte dei detenuti non è permesso e ogni attività online viene rigorosamente controllata. Il direttore afferma che l’istituto è sovraffollato e affronta gravi problemi come il caldo e la scabbia tra i detenuti, ma nega che vi sia la possibilità per i ragazzi di utilizzare internet in modo non autorizzato. Monaco sottolinea che qualsiasi accusa di accesso non autorizzato alla rete dovrebbe essere supportata da prove concrete e invita a evitare generalizzazioni basate su altre realtà penitenziarie.

Il punto di vista del padre e le preoccupazioni

Gianluca Causo, profondamente addolorato per la perdita della figlia, è determinato a ottenere risposte. Nonostante le smentite del direttore, il padre resta convinto che il giovane accusato del delitto possa avere accesso a internet e stia utilizzando i profili falsi per inviare messaggi provocatori. La richiesta di protezione per la famiglia di Michelle e la necessità di chiarezza sul trattamento dei detenuti continuano a essere al centro del dibattito, mentre le autorità penitenziarie cercano di gestire una situazione complessa e delicata.

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ultimo aggiornamento: 14 Agosto 2024 18:29

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