Due alpinisti, non ancora identificati, sono morti dopo una caduta di oltre 1.000 metri sul Cervino. I corpi sono stati trovati sul versante svizzero della montagna.
La montagna del Cervino è stata teatro di una tragica caduta questa mattina, quando due alpinisti hanno perso la vita dopo essere precipitati per oltre 1.000 metri. L’incidente è avvenuto sul versante svizzero della celebre montagna, e le vittime, ancora non identificate, erano partite dal rifugio Hörnli a Zermatt. Non vedendoli tornare, è stato lanciato l’allerta che ha portato all’intervento dei soccorritori.
Tragedia Cervino: il recupero dei due alpinisti
I due alpinisti erano partiti all’alba dal rifugio Hörnli con l’intento di scalare il Cervino lungo la cresta omonima. La loro assenza al rientro previsto ha sollevato preoccupazione tra i conoscenti, che hanno immediatamente contattato Air Zermatt tramite l’Organizzazione di soccorso cantonale del Vallese. Un volo di ricognizione effettuato dai soccorritori ha permesso di localizzare i corpi delle vittime sulla difficile parete nord della montagna. I corpi sono stati successivamente recuperati dalla polizia cantonale, che ha dovuto affrontare una serie di sfide significative. Le operazioni di recupero sono state particolarmente complesse a causa della ripidità del versante e delle difficili condizioni meteorologiche, che hanno reso arduo l’accesso e il salvataggio dei corpi. Le condizioni meteorologiche avverse hanno complicato ulteriormente il lavoro dei soccorritori.
Inchiesta e identità delle vittime
Le cause della caduta dei due alpinisti sono ancora da chiarire. Al momento, è in corso l’identificazione formale delle vittime, e la Procura vallesana ha avviato un’inchiesta in collaborazione con le forze di polizia locali. Si apprende che le vittime sono di nazionalità tedesca. Sebbene l’incidente sia avvenuto il 14 agosto, le autorità svizzere hanno comunicato i dettagli solo oggi. Le indagini mirano a determinare le cause esatte della caduta e le circostanze che hanno portato alla tragedia.
