L'assurda "decisione" di Giorgia Meloni su Giuseppe Conte
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Direttore: Alessandro Plateroti

L’assurda “decisione” di Giorgia Meloni su Giuseppe Conte

Giorgia Meloni

Il 30 agosto si terrà un vertice di maggioranza per discutere le nomine della Rai, tra Meloni, Tajani e Salvini.

Il vertice di maggioranza del 30 agosto vedrà la premier Giorgia Meloni affrontare un tema delicato e controverso: le nomine del Consiglio di Amministrazione della Rai. In vista dell’incontro con i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, la questione delle nomine è destinata a dominare l’agenda. Il processo di formazione della nuova governance della Rai è infatti bloccato da settimane, a causa delle divergenze all’interno della maggioranza.

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Le nomine Rai: un nodo cruciale per il Governo

La Commissione di Vigilanza è il luogo in cui si dovrebbe decidere la composizione del nuovo Consiglio di Amministrazione, ma le trattative si sono impantanate, con Fratelli d’Italia che ha cercato di aprire un canale di dialogo con il Movimento 5 Stelle. Salvini, dal canto suo, ha avanzato richieste precise che Meloni considera difficili da accettare. Questo stallo, insieme alla mancanza di sostegno da parte di Matteo Renzi, ha reso la situazione ancora più complessa.

La strategia di Meloni per sbloccare la situazione

La premier Meloni ha proposto un accordo preliminare che vedrebbe il supermeloniano Giampaolo Rossi, attuale direttore generale della Rai, diventare amministratore delegato. La presidenza sarebbe invece affidata a Simona Agnes, figura di garanzia vicina a Forza Italia. Tuttavia, l’armonia apparente si è infranta quando Salvini ha chiesto una poltrona di pari livello per la Lega, puntando alla direzione generale, una figura che Meloni intende eliminare del tutto, preferendo un manager unico.

Non soddisfatto, Salvini ha rilanciato con una controproposta: ottenere la guida del Tg1 o di un settore chiave come Approfondimenti o DayTime. Queste posizioni sono attualmente occupate da figure vicine a Meloni e sono cruciali per il controllo dell’informazione. La premier ha finora evitato di cedere a queste richieste, preferendo mantenere il controllo su tali incarichi strategici.

La necessità di bilanciare gli equilibri interni alla maggioranza è evidente, ma Meloni deve affrontare anche il rischio che il rinvio delle nomine permetta al Partito Democratico di sfruttare le divisioni tra i partiti di governo. La ricerca di voti per ottenere la maggioranza necessaria in Commissione continua, e l’ipotesi di un accordo con il Movimento 5 Stelle sembra sempre più concreta, soprattutto alla luce del credito vantato da Fratelli d’Italia con Giuseppe Conte. Come riportato da un estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “La Stampa”.

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ultimo aggiornamento: 25 Agosto 2024 13:37

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