Scandalo Report, il ministro Giuli si sfoga: "Mai tradito Meloni"
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Scandalo Report, il ministro Giuli si sfoga: “Mai tradito Meloni. Il mio cadavere…”

Alessandro Giuli

Polemiche per il ministro della Cultura Alessandro Giuli, accusato di presunto “doppio gioco”: attesa per l’inchiesta di Report.

Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli è finito al centro delle polemiche dopo che alcune indiscrezioni del programma Report che hanno insinuato un presunto doppio gioco nei confronti della premier Giorgia Meloni.

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Il neo ministro ha replicato duramente, affermando con chiarezza di non aver “mai tradito” la premier, in attesa della messa in onda dell’inchiesta di Report.

Alessandro Giuli
Alessandro Giuli

Il ministro Giuli pronto a seguire la puntata di Report

Alessandro Giuli, come riportato da Il Mattino, ha fatto sapere di essere pronto a seguire la puntata di Report che dovrebbe approfondire la vicenda, accompagnato dal proprio avvocato.

Probabilmente la vedrò a casa, in diretta al telefono col mio legale,” ha confidato a collaboratori e amici stretti. “Non ho fatto nulla di sbagliato. Mai tradito la premier Giorgia Meloni.”

Inoltre ha specificato che la collaborazione con la Lega, da cui sono scaturite molte delle illazioni, era ben nota alla premier e ai vertici di governo.

La mia collaborazione con la Lega? Meloni ne era a conoscenza“, afferma cercando di mettere fine a ogni sospetto.

Il ministro ha anche raccontato di aver trovato sotto casa una troupe televisiva, con conseguenze emotive per la sua famiglia, in particolare per i suoi figli.

Giovedì mattina e giovedì sera ho avuto la troupe delle Iene sotto casa,” ha spiegato il ministro, rievocando la sera in cui è rientrato a casa dopo una presentazione alla Biennale di Venezia. “La troupe mi ha quasi aggredito fisicamente,” ha aggiunto.

Spiegando che i figli piccoli, in particolare la figlia di nove anni, sono rimasti scossi dall’accaduto. “Mia figlia di 9 anni non smetteva di piangere perché ci stava aspettando sul balcone col fratellino di 6 anni“, spiega.

Il “timore” del neo ministro della Cultura

In una conversazione riportata dal Fatto Quotidiano, il ministro ha usato parole forti, esprimendo una certa frustrazione: “Il mio cadavere sarà pieno di impronte digitali. Questo si sa.”

Alessandro Giuli ha poi concluso con un appello: “Va bene servire la Patria, è un dovere essenziale, ma penso che lo sia anche proteggere la propria famiglia, i bambini.”

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ultimo aggiornamento: 26 Ottobre 2024 14:14

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