Giuseppe Conte “fortissimo” ha una idea ben precisa: il cambiamento del Movimento 5 Stelle apre numerosi interrogativi sul futuro di Beppe Grillo.
Il Movimento 5 Stelle sta vivendo una fase di cambiamento profondo, come evidenziato dall’Assemblea costituente che ha di fatto tolto il partito dalle mani di Beppe Grillo, consegnandolo a Giuseppe Conte. A commentare questa trasformazione è stato David Parenzo, durante l’episodio di L’aria che tira su La7.
Le novità nel M5S nelle mani di Conte: dove andrà Grillo
Come sottolineato dal conduttore, il Movimento sta abbandonando alcune delle sue caratteristiche fondative. In primis, l’abolizione della figura del garante — un passo che segna la fine del controllo diretto di Beppe Grillo sulle sorti del partito.
Inoltre, il Movimento si colloca sempre più “inesorabilmente” nel campo dei progressisti, un orientamento che potrebbe determinare nuove alleanze politiche.
Tuttavia, Parenzo solleva due interrogativi cruciali: “cosa farà Grillo?”, E “qual è la strada per il Movimento se punta a una rappresentanza a sinistra del Partito Democratico?”.
Il ruolo di Conte: un leader sempre più forte
L’inviata politica del TgLa7, Alessandra Sardoni, commenta l’ascesa di Giuseppe Conte all’interno del Movimento. “C’è un Conte fortissimo”, afferma Sardoni, sottolineando come l’ex presidente del Consiglio sia riuscito a consolidare il suo potere, nonostante il limite dei due mandati che ha regolato la leadership del M5S.
Secondo Sardoni, la grande sfida ora per Conte sarà quella di formare una nuova classe dirigente, processo che dovrà affrontare per guidare il Movimento verso il futuro.
Il dibattito programmatico: il rischio di perdere l’anima originaria
La discussione all’interno del Movimento 5 Stelle sembra essersi concentrata più sulle strutture interne e sulle alleanze, piuttosto che sugli aspetti programmatici.
Questo è il punto sollevato anche dal direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, che ha rimproverato la leadership pentastellata per non dare abbastanza attenzione ai temi fondativi del partito.
Il rischio, secondo Travaglio, è che il Movimento si sia allontanato dai suoi principi originari, riducendosi a una “contizzazione” del progetto politico.
Giuseppe Conte, ora stretto tra il Partito Democratico della Elly Schlein, che sta rafforzando la sua leadership, e la coalizione di Avs, deve fare i conti con un panorama politico sempre più competitivo.
Conte ha iniziato la sua carriera politica da Palazzo Chigi e il suo obiettivo sembra essere quello di tornare a rivestire un ruolo di primo piano nella politica italiana.
Tuttavia, la sua posizione sarà influenzata anche dalla capacità di navigare tra i vari schieramenti a sinistra del Pd, con l’incognita di come il Movimento 5 Stelle si evolverà in un contesto politico così frammentato.
La strada di Giuseppe Conte è complessa e piena di sfide. Con una leadership consolidata, ma anche con l’incognita di Beppe Grillo e della sua possibile “rifondazione grillina”, il Movimento 5 Stelle potrebbe trovarsi a definire una nuova identità, sempre più orientata verso la sinistra, ma ancora incerta su come costruire una solida rappresentanza politica.
La domanda che rimane è se il Movimento riuscirà a mantenere la sua anima originaria o se si trasformerà in qualcosa di radicalmente diverso, più attento agli equilibri interni e alle alleanze politiche.