Michel Barnier rischia di perdere il governo. Marine Le Pen e Jean-Luc Mélenchon uniscono le forze per una mozione di sfiducia decisiva.
La Francia è al centro di un nuovo terremoto politico: il governo guidato da Michel Barnier potrebbe cadere dopo soli due mesi. L’Assemblea Nazionale voterà mercoledì 4 dicembre una mozione di sfiducia che, salvo colpi di scena, decreterà la fine del mandato del premier.
Il casus belli è stata la mancata intesa sul disegno di legge relativo al welfare, che include misure controverse come la deindicizzazione delle pensioni dall’inflazione. A guidare l’opposizione è l’estrema destra di Marine Le Pen, che ha dichiarato il suo voto a favore della sfiducia, unendosi alla sinistra radicale di Jean-Luc Mélenchon e ai Socialisti.
Una crisi senza precedenti nel governo Barnier
La decisione di Barnier di approvare la legge senza passare dall’Aula, grazie all’articolo 49.3 della Costituzione, ha sollevato un’ondata di critiche. Questo strumento, utilizzato per accelerare l’iter legislativo, era già stato adottato per la contestata riforma delle pensioni voluta da Macron, e ora rischia di costare caro al governo. “Spetta ora a voi decidere se adottare un testo o entrare in un territorio sconosciuto”, ha dichiarato Barnier in Assemblea, fra gli applausi della sua maggioranza. “Il popolo francese non ci perdonerebbe mai se preferissimo gli interessi privati al futuro della nazione”.
L’insolita alleanza tra destra ed estrema sinistra
L’unione tra il Rassemblement National (RN) di Marine Le Pen e il Nouveau Front Populaire guidato da Mélenchon è una mossa inedita che potrebbe decretare la caduta del governo. La Le Pen ha annunciato il sostegno alla mozione di sfiducia dopo che le trattative con Barnier si sono concluse senza risultati. “Le cose erano chiare: Michel Barnier non ha voluto rispondere alle richieste dei nostri elettori”, ha dichiarato Le Pen. “Ha invitato tutti ad assumersi le proprie responsabilità, noi ci prenderemo le nostre. Voteremo le mozioni di sfiducia e, prima di tutto, la nostra. I francesi ne hanno abbastanza di essere spremuti e maltrattati. Non possiamo lasciare la situazione così com’è”.
Dall’altro lato, anche Jean-Luc Mélenchon ha puntato il dito contro l’attuale esecutivo e contro Macron. “Tutte le manovre per salvare il governo Barnier sono fallite. Cadrà. E Macron, unico responsabile della crisi finanziaria e politica, deve andarsene per dare voce ai voti dei francesi”, ha scritto sui social. La capogruppo de La France Insoumise, Mathilde Panot, ha rincarato la dose: “Di fronte a questa ennesima negazione della democrazia, sfiduceremo il governo. Michel Barnier passerà alla storia come l’uomo con il mandato più breve. Viviamo nel caos politico a causa del governo di Michel Barnier e della presidenza di Emmanuel Macron”.