Vittorio Feltri contro Landini: il direttore de Il Giornale critica l’uso eccessivo degli scioperi, definendolo ostruzionismo.
Vittorio Feltri torna a esprimersi senza mezzi termini sul segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Il direttore editoriale de Il Giornale non risparmia critiche, ritenendo che l’uso indiscriminato dello sciopero come strumento di protesta stia degenerando in un “ostruzionismo” che minaccia il diritto al lavoro, sancito dalla Costituzione.
L’attacco di Vittorio Feltri a Landini
Nel commento pubblicato sulla sua rubrica La Stanza di Feltri, riportato da Il Tempo, Vittorio Feltri pone l’accento sul principio che dovrebbe guidare ogni democrazia: il rispetto reciproco dei diritti.
Da una parte, c’è la libertà di scioperare dall’altra il diritto al lavoro, che secondo il giornalista rimane “il diritto più importante, che sta a monte del diritto a scioperare“. Non a caso, il primo articolo della Costituzione definisce l’Italia una Repubblica democratica fondata sul lavoro.
Nel suo commento, il giornalista non propone di abolire il diritto di sciopero ma invita a utilizzarlo con giudizio, evitando che diventi uno strumento di pressione politica o personale. “Viviamo in una comunità in cui inevitabilmente un disservizio ne determina altri“, osserva.
La strategia di Landini
Le accuse di Vittorio Feltri si intrecciano con quelle di Matteo Salvini, che ha suggerito che l’attivismo di Landini possa essere più politico che sindacale.
Il ministro dei Trasporti ha dichiarato che: “Mi viene il dubbio che Maurizio Landini non tuteli l’interesse di lavoratrici e lavoratori, ma prepari il suo arrivo in Parlamento“.
Una critica che l’editorialista de Il Giornale sembrerebbe condividere, considerando gli scioperi come ostruzionismi finalizzati a fini personali o di partito.
“Landini ci faccia lavorare in santa pace e non rompa le scatole” afferma conclude, sottolineando come la continua convocazione di manifestazioni danneggi più di quanto aiuti.
Intanto, nonostante il dibattito, sono numerosi gli scioperi indetti per il mese di dicembre. In particolare, il 13 dicembre l’Italia sarà paralizzata con lo stop del trasporto pubblico locale, le ferrovie, i trasporti marittimi e persino gli asili nido.