Nomine Rai: il possibile ruolo chiave di Giuseppe Conte
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Direttore: Alessandro Plateroti

Il futuro della Rai “nelle mani” di Giuseppe Conte: ecco perché

Giuseppe Conte

Il “gioco” delle nomine Rai e il ruolo chiave di Giuseppe Conte che potrebbe avere un impatto decisivo per la tv di Stato.

Le vicende interne al Movimento 5 Stelle con lo scontro tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo potrebbero avere un impatto importante anche per quanto concerne il futuro della Rai ed in particolare delle nomine. Un focus in questo senso è arrivato da Dagospia che ha sottolineato il ruolo chiave che potrebbe giocare il leader pentastellato ed ex Premier in caso di “vittoria” contro il comico.

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Rai, il caso nomine e il ruolo di Giuseppe Conte

Secondo Dagospia, nel suo recente Dagoreport, GIuseppe Conte potrebbe avere nelle sue mani il futuro delle nomine Rai. “I tre caballeros del Governo (Meloni, Salvini e Tajani) seguiranno con molta attenzione la nuova votazione sullo statuto del Movimento 5 Stelle, in programma nel weekend”, si legge su Dago.

“Un eventuale risultato favorevole a Giuseppe Conte potrebbe definitivamente sbloccare la partita delle nomine Rai, dove sono vacanti sette ruoli apicali tra cui i più importanti sono la Presidenza di Viale Mazzini e la direzione del Tg3″.

In tale ottica è stato spiegato come, in caso di successo di Conte, questo “potrebbe aprire una trattativa per portare la direzione del Tg3 al Movimento 5 Stelle, in cambio dei voti decisivi per eleggere Simona Agnes, in quota Forza Italia (tendenza Gianni Letta), al vertice della tv pubblica”.

Scontro su canone tra Lega e Forza Italia

Le questioni legate alla Rai sono state fino a pochi giorni fa un tema caldissimo per la politica nostrana. In particolare il caso del taglio del Canone con la maggioranza che è stata spaccata sull’argomento. Forza Italia, con Tajani in prima fila, infatti, è stata indisaccordo con la Lega e con Salvini per una riduzione da 90 a 70 euro. “Noi non abbiamo votato un emendamento che prevedeva il taglio del canone Rai di 20 euro perché lo consideravamo sbagliato e non utile ad abbassare la pressione fiscale”, aveva detto Tajani.

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ultimo aggiornamento: 5 Dicembre 2024 10:13

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