Le parole del Presidente Mattarella nella Giornata nazionale del rispetto, in memoria di Willy Monteiro Duarte.
In occasione della Giornata nazionale del rispetto, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha lanciato un appello a promuovere il rispetto come valore cardine per costruire comunità solidali e unite. La giornata, istituita nel 2024, si celebra nel giorno della nascita di Willy Monteiro Duarte, vittima di un tragico atto di violenza mentre difendeva un amico.
Il rispetto come base per una società migliore
Mattarella ha ricordato che: “Famiglie, insegnanti, agenzie educative, hanno tutte un ruolo nella promozione del valore del rispetto, specie tra i giovani, per renderli donne e uomini capaci di costruire comunità solide e unite.” Inoltre, ha sottolineato come il rispetto sia un “segno di maturità: significa scegliere di godere della propria libertà appieno, in armonia con gli altri e con sé stessi, in un contesto che garantisce diritti e responsabilità di ciascuno.” come riportato da agi.it
Questo messaggio si lega al forte impegno del Presidente nel sensibilizzare l’opinione pubblica sul contrasto al bullismo e al cyberbullismo, fenomeni che minano la coesione sociale e la dignità delle persone.
Mattarella: educazione e dialogo contro l’odio
Mattarella ha scelto di rendere omaggio a questi valori con una visita a sorpresa alla scuola “Edmondo De Amicis-Leonardo Da Vinci” di Palermo, nel quartiere Noce-Malaspina. Qui ha incontrato una classe multietnica, vittima in passato di insulti razzisti durante un’iniziativa culturale. Gli studenti, emozionati ma a loro agio, hanno dialogato con il Presidente, consegnandogli doni simbolici e assistendo alla sua presenza nel loro quotidiano scolastico.
Sul ruolo della scuola e degli insegnanti, il Presidente ha dichiarato: “Vivere insieme, dialogare, fa crescere. Rivolgo un sentito grazie ai vostri insegnanti. Insegnare è un’impresa difficile ma esaltante.” Successivamente, Mattarella è stato accompagnato nell’aula magna, dove ha assistito all’esibizione dell’orchestra scolastica con brani di Giuseppe Verdi, tra cui il celebre “Va, pensiero” dal Nabucco.
Le parole di Sergio Mattarella, semplici ma potenti, ci ricordano che il rispetto è un valore universale, indispensabile per la convivenza civile. Come sottolineato dal Capo dello Stato, educare al rispetto significa prevenire l’odio, valorizzare la diversità e costruire un futuro in cui libertà e responsabilità siano un equilibrio condiviso da tutti.