Elena Cecchettin, sorella di Giulia, si è sfogata durante una intervista rilasciata a ‘Grazia’: cosa ha rivelato la giovane.
Nel corso di un’intervista rilasciata a Grazia, Elena Cecchettin, sorella di Giuli, si lascia andare ad uno sfogo molto intimo, nel quale parla della sorella scomparsa e del fatto che la pensi di continuo, sottolineando il fatto che dovrebbe smetterla, anche se, non rivolgerle un pensiero quotidiano, le sembra una mancanza di rispetto.
Elena Cecchettin si sfoga a Grazia “Penso sempre a Giulia, dovrò smetterla”
Elena Cecchettin ha rilasciato un’intervista al settimanale Grazia nella quale ha parlato della sorella Giulia, uccisa dall’ex fidanzato. La giovane, in merito, afferma che la vita non sarà più la stessa e nulla sarà come un tempo.
Inoltre, ha ribadito di pensare sempre alla sorella, anche se dovrebbe, in qualche modo, fermarsi: “Una parte di me ci pensa sempre, ma se continuo a pensarci continuamente non riesco ad andare avanti. Dovrò smetterla, ma temo di mancarle di rispetto, non pensando più a lei ogni momento“.
Queste le parole, cariche di dolore, che la giovane ha pronunciato nel corso dell’intervista al popolare settimanale femminile. D’altronde Elena ribadisce che Giulia avrebbe voluto il meglio per lei e che avrebbe dovuto affrontato la vita, “ricordandola, volendole comunque bene“, senza, però, rimanere “impantanata nel lutto“.
Un femminicidio non prevedibile
La direttrice del settimanale, Silvia Grilli, ha chiesto a Elena se si sentisse in colpa per quanto accaduto alla sorella a causa di Filippo Turetta, che le ha tolto la vita.
A quel punto, la giovane ha sottolineato il fatto di aver parlato con chi – di mestiere – si occupa di femminicidi e di aver capito che non avrebbe potuto fare nulla per impedire il tragico epilogo.
Ciononostante, Elena si chiede ancora come sarebbe stata la vita di Giulia se avesse scelto un’altra facoltà e se non avesse conosciuto quella persona, affermando: “Accetterei che lei non fosse più parte della mia vita, non vederla mai più, non sentirla mai più, pur di sapere che vive e fa quello che vuole fare“.
