Il vicepremier Matteo Salvini alla presentazione del libro di Rossano Sasso contro l’ideologia gender: ecco cosa ha detto.
Non solo “scintille” con Antonio Tajani, Matteo Salvini torna all’attacco su un altro fronte: l’ideologia gender. Alla presentazione del libro Il gender non esiste: giù le mani dai nostri figli del deputato leghista Rossano Sasso, il leader della Lega ha ribadito la sua battaglia.
Tra un affondo sulla “propaganda Lgbt”, come riportato da Fanpage, e un’apertura all’educazione sessuale ma senza “ideologie alla Zan“: ecco cosa ha detto.
La posizione di Salvini sull’educazione sessuale nelle scuole
“Il nostro faro, come Lega, è da sempre la libertà. Ognuno deve essere libero di fare, libero di amare“, ha dichiarato Matteo Salvini, respingendo le accuse di omofobia. Tuttavia, ha sostenuto che la scuola debba essere riformata per eliminare “l’influenza della ‘ideologia gender’”.
Per quanto riguarda l’educazione sessuale, il vicepremier ha affermato: “Da genitore, mi piacerebbe che nelle scuole – ovviamente con l’adesione delle famiglie – ci fosse anche un’educazione alla sessualità, alla prevenzione, ai rischi di un sesso un tanto al chilo e non protetto. Ovviamente non alle scuole elementari“, specificando che dovrebbe iniziare “dai 14 anni in su“. Ha inoltre chiarito che questa educazione dovrà essere gestita da “professionisti non ideologizzati“, escludendo qualsiasi riferimento al gender nelle classi.
La “stoccata” all’ideologia gender e alla comunità Lgbt
Matteo Salvini ha criticato la presunta imposizione di tematiche Lgbt nelle scuole e ha attaccato alcune scelte linguistiche inclusive, dichiarando: “Imporre gli asterischi, le schwa, i corsi che portano confusione, quella è ideologia. Mi fa accapponare la pelle, è idiozia“.
Nel suo intervento, ha lanciato un messaggio: “Noi vogliamo riarmarci“. Dopo un momento di suspense, aggiunge Huffingtonpost.it, ha chiarito: “Ma di valori, mentre gli altri pensano agli ombrelli nucleari“.
Infine, il ministro ha ribadito la necessità di proteggere i bambini da certi dibattiti: “Lasciamo che i bimbi di sette, otto anni, giochino a pallone senza essere inquinati da dibattiti che sono degli adulti“.
