25 aprile, Gasparri al contrattacco: la replica sulla "sobrietà"
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Polemica sul 25 aprile, Gasparri al contrattacco: la replica in TV sulla “sobrietà”

primo piano di Maurizio Gasparri

Maurizio Gasparri replica alla polemica sulla “sobrietà” del 25 aprile e difende il governo Meloni: la risposta in diretta TV.

A pochi giorni dal 25 aprile, nemmeno l’arrivo della salma di Papa Francesco a San Pietro è riuscito a placare le consuete polemiche legate alla Festa della Liberazione. Il clima acceso ha spinto il senatore Maurizio Gasparri a intervenire in diretta durante la trasmissione “L’aria che tira” su La7, dove ha preso posizione nel dibattito nato in seguito alla richiesta di “sobrietà” da parte del governo.

il politico Maurizio Gasparri

La polemica sul 25 aprile a “L’aria che tira”

Durante la trasmissione televisiva “L’aria che tira“, condotta da David Parenzo, il confronto si è acceso proprio sulla parola “sobrietà“, utilizzata per descrivere l’approccio del governo alle celebrazioni del 25 aprile. Secondo la filosofa Donatella Di Cesare, il termine è “fuori luogo” perché “si presta a essere interpretata come poi è stata interpretata dall’opposizione“.

La docente ha aggiunto: “Siccome sappiamo che questo governo ha molte difficoltà con la data del 25 aprile, è evidente che poi questo termine può essere equivocato“. E ha infine ribadito che “il 25 aprile è una data fondativa per questo Paese“, richiamando la necessità di considerarla come parte essenziale della democrazia italiana.

La replica di Maurizio Gasparri

In studio era presente anche Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, che ha risposto con fermezza alla docente. “Assisto stupito a una discussione sul nulla“, ha esordito, criticando apertamente il tono e i contenuti del dibattito. Il senatore ha voluto chiarire che “la sobrietà si può riferire a tante cose“, sottolineando come le celebrazioni possano comunque includere “eventi artistici, culturali, musicali“.

Ha definito quindi la polemica come “pretestuosa“, minimizzando le critiche rivolte al governo di Giorgia Meloni. La sua risposta si è chiusa con una riflessione: “Le aggressioni agli ebrei uno non le dovrebbe fare neanche se non fosse morto il papa“.

Leggi anche
Massimo D’Alema e Papa Francesco “leader della sinistra”

Riproduzione riservata © 2025 - NM

ultimo aggiornamento: 23 Aprile 2025 16:27

Massimo D’Alema e Papa Francesco “leader della sinistra”

nl pixel