Tensioni alle stelle in Sardegna: Todde nomina i commissari senza il Pd, scoppia la “crisi”. Fratelli d’Italia e Lega all’attacco.
Non tira una buona aria nella maggioranza che sostiene Alessandra Todde in Sardegna e non c’entra nulla il pronunciamento della Corte dei Conti. Dopo la nomina dei commissari delle aziende sanitarie locali senza l’approvazione del Partito Democratico, il clima politico si è fatto sempre più teso. Anche se si tenta di minimizzare, la parola “crisi” inizia a circolare con insistenza nei corridoi della politica sarda.

Scoppia la “crisi” con il Pd
La decisione della governatrice Alessandra Todde di procedere alla nomina dei commissari delle Asl senza l’ok del Pd ha causato una forte irritazione tra i democratici. La mossa, interpretata come un gesto di forza, rischia ora di destabilizzare l’intera maggioranza.
Il segretario del Pd e presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, ha commentato durante le celebrazioni di Sa Die: “Non è aperta nessuna crisi, questo è chiaro, ma credo che sia necessario rispettare le posizioni di tutti i partiti e movimenti che compongono questa giunta, ieri, oggi e domani. Sicuri che questo ci permetta di arrivare alle soluzioni migliori. Ma credo che questo sia l’obiettivo comune, sia della presidenza che di tutta la coalizione“.
Le opposizioni all’attacco di Alessandra Todde
Le opposizioni, come aggiunto da Libero Quoditiano, non hanno perso l’occasione per affondare il colpo. Emanuele Cera di Fratelli d’Italia ha definito la situazione del Pd in Sardegna “un’umiliazione dietro l’altra“, criticando duramente la scelta di candidare Alessandra Todde alle regionali.
“Complimenti davvero: il Pd, che sulla carta doveva essere il primo partito e guidare il famoso ‘campo largo’, è stato ridotto a spettatore, messo all’angolo dai partitini e soprattutto dai Cinque Stelle, sempre pronti a occupare ogni poltrona disponibile. Fame di potere senza alcun freno, zero capacità amministrativa, coerenza evaporata da tempo. Una vergogna senza fine“, ha scritto sui social.
Sulla stessa linea anche l’ex presidente del Consiglio regionale e rappresentante della Lega, Michele Pais, che ha criticato aspramente l’operato della giunta: “L’unico obiettivo della riforma sanitaria targata Todde-Bartolazzi si è compiuto: cambiare i vertici delle Asl con propri nomi. Nessun obiettivo sanitario, nessuna riorganizzazione. Solo occupazione di potere“.