Matteo Renzi difende il Jobs Act alla vigilia dei referendum: il duro attacco al governo di Giorgia Meloni e alle opposizioni.
Mentre il dibattito sui referendum dell’8 e 9 giugno si infiamma, Matteo Renzi lancia “stoccate” al governo di Giorgia Meloni, accusato di discutere di riforme “solo su Instagram”, e rivendica con forza la coerenza di Italia Viva sul Jobs Act. L’ex premier si dice pronto a ogni confronto, anche con Landini, e prevede un flop di partecipazione: “Il quorum? Neanche col binocolo“.

I quesiti sul lavoro nel referendum dell’8 e 9 giugno
I referendum del prossimo giugno, promossi dalla Cgil, toccano temi chiave per il mondo del lavoro. Uno dei quesiti, come riportato da Wired, mira all’abrogazione di un punto del Jobs Act legato ai licenziamenti.
I promotori chiedono inoltre modifiche alle leggi che – secondo loro – “favoriscono il ricorso ad appaltatori privi di solidità finanziaria, spesso non in regola con le norme antinfortunistiche“. L’obiettivo è quello di “garantire maggiore sicurezza sul lavoro” attraverso l’estensione della responsabilità all’imprenditore committente. La mobilitazione della Cgil si scontra però con lo scetticismo di Matteo Renzi.
Renzi rivendica il Jobs Act: l’attacco al governo e l’opposizioni
Intervenendo a Tagadà, come riportato dall’Ansa, Matteo Renzi ha espresso con chiarezza la propria posizione: “L’8 e 9 giugno voteremo no ai referendum sul jobs act e sì a quello sulla cittadinanza. Andrò a votare“. Il leader di Italia Viva ha manifestato scetticismo sulla possibilità di raggiungere il quorum: “Ho l’impressione che il quorum non si farà neanche col binocolo ma sono pronto a fare qualsiasi dibattito“.
L’ex premier ha sottolineato come – a difendere il Jobs Act – sia ormai rimasto da solo. “Per il jobs act sono rimasto solo io, contro c’è la Schlein, coerentemente con il passato, Landini coerentemente con il passato, Meloni, Salvini, Forza Italia poi i riformisti del Pd che hanno perso la faccia e anche M5s è da sempre per il no“.
Ha poi criticato il governo per la sua posizione ambigua: “Noi siamo gli unici che possiamo dire al governo: voi del governo che avete detto che il jobs act era la distruzione di tutto come potete vantarvi dei risultati straordinari dovuti a quello?“.
Il Governo si prende il merito dei posti di lavoro aumentati. Ok. Di chi è la colpa allora del boom di emigrati e dell’aumento delle persone in fila alla Caritas? Bisogna tagliare le tasse e aumentare gli stipendi. Le mie idee a Tagadà, su LA7. Che dite? https://t.co/e1eYmTcIwn
— Matteo Renzi (@matteorenzi) May 2, 2025