Fine vita, la decisione del governo di Giorgia Meloni di impugnare la legge toscana sul fine vita: l’intervento di Giani e Magi.
Mentre si sta chiudendo il capitolo Conclave e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha inviato una lettera al nuovo Papa Leone XIV, il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnare la legge approvata dalla Regione Toscana sul fine vita. La norma, varata a metà marzo, è la prima in Italia a regolare a livello regionale il suicidio medicalmente assistito. La decisione, come riportato dall’Ansa, ha provocato una forte reazione da parte del governatore Eugenio Giani e le dure critiche da parte di Più Europa.

Impugnata la legge sul fine vita: la replica del governatore Giani
Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha risposto con fermezza alla decisione del governo di Giorgia Meloni, ribadendo la legittimità dell’operato della sua amministrazione. “È paradossale che, invece di lavorare su una legge nazionale attesa da anni, il Governo scelga di ostacolare chi si è impegnato per attuare quanto stabilito dalla Corte“, ha affermato.
Il riferimento è alla sentenza della Corte costituzionale, che ha riconosciuto la necessità di colmare un vuoto legislativo in materia di suicidio medicalmente assistito. “Difenderemo con determinazione la nostra legge, certi di aver agito nel rispetto della legalità, della Costituzione e, soprattutto, delle persone”, ha aggiunto il governatore.
L’attacco di Più Europa contro il governo di Giorgia Meloni
Durissima anche la reazione del segretario di Più Europa, Riccardo Magi, che ha attaccato frontalmente l’esecutivo di Giorgia Meloni e i partiti della maggioranza. “Sono falsi, falsi in tutto, persino in quello che predicano“, ha dichiarato, contestando l’impugnazione della legge regionale.
Ha criticato in particolare la Lega, accusandola di rinnegare la sua vocazione autonomista: “Alla faccia dell’autonomia di Salvini, che di fronte a una scelta presa da un Consiglio regionale che ha il diritto e il dovere di disciplinare le modalità di erogazione delle prestazioni sanitarie, ammaina la bandiera autonomista“. Secondo Magi, il comportamento del Governo rappresenta un’ingerenza ingiustificata nella vita privata dei cittadini: “Un governo che entra a gamba tesa nella vita della gente che soffre, contro l’autonomia delle Regioni. Una vergogna targata Meloni“.