USA e Cina hanno raggiunto un’intesa storica: sospensione parziale dei dazi per 90 giorni e taglio complessivo delle tariffe del 115%.
Negli ultimi anni, i rapporti commerciali tra USA e Cina sono stati segnati da forti tensioni e un’escalation di misure tariffarie punitive. Le due potenze economiche si sono confrontate con dazi incrociati che hanno colpito miliardi di dollari di beni importati, generando incertezza nei mercati e impatti concreti sulle imprese globali. La possibilità di un accordo sembrava lontana, mentre il rischio di un “disaccoppiamento” economico preoccupava osservatori e analisti.

Un’intesa insperata in un clima teso
Tuttavia, un nuovo spiraglio si è aperto durante un fine settimana di negoziati in Svizzera, tra sabato 10 e domenica 11 maggio. In un clima definito “costruttivo” da entrambe le parti, le delegazioni hanno lavorato per trovare un terreno comune. A guidare i colloqui: He Lifeng per la Cina, Scott Bessent e Jamieson Greer per gli Stati Uniti.
Il contenuto dell’accordo e la sua importanza globale
La svolta è arrivata con una dichiarazione congiunta che segna una pausa strategica nella guerra commerciale. A partire dal 14 maggio, le due nazioni sospenderanno per 90 giorni parte delle rispettive tariffe doganali. Gli Stati Uniti ridurranno l’aliquota aggiuntiva ad valorem su beni cinesi, inclusi quelli di Hong Kong e Macao, sospendendo 24 punti percentuali ma mantenendo una tariffa residua del 10%. Pechino applicherà la stessa riduzione sui beni americani.
Il dato più rilevante? La riduzione complessiva delle tariffe è del 115%. Si passa così dal 145% al 30% per i beni cinesi diretti negli USA, e dal 125% al 10% per quelli americani in Cina. Questo abbattimento è stato definito “storico” dagli osservatori, e potrebbe rilanciare il commercio globale.
Entrambe le parti hanno sottolineato l’importanza di un rapporto reciprocamente vantaggioso, sostenendo che nessuna delle due intende disaccoppiare le economie. Le trattative continueranno in forma alternata tra Cina, Stati Uniti e Paesi terzi. L’obiettivo resta una relazione economica stabile e a lungo termine, che possa dare fiducia ai mercati e supportare la crescita globale.