Gli analisti mettono in dubbio le intenzioni di pace di Putin. La recente apertura ai negoziati con Kiev potrebbe nascondere una strategia.
Nel contesto del conflitto in corso tra Russia e Ucraina, ogni accenno di apertura diplomatica da parte del Cremlino viene accolto con attenzione e, spesso, con cautela. L’annuncio recente di Vladimir Putin sulla disponibilità a negoziare direttamente con Kiev ha suscitato un misto di sorpresa e scetticismo. Apparentemente, si tratta di un cambio di rotta rispetto alla tradizionale posizione russa, che finora ha negato la legittimità del governo ucraino e in particolare del presidente Volodymyr Zelensky come interlocutore valido.

L’illusione del dialogo: segnali contrastanti da Mosca
Ma dietro l’apparente svolta, si cela un gioco diplomatico molto più complesso. Secondo diversi esperti, l’apertura di Putin potrebbe rappresentare più una mossa strategica che una reale volontà di pace.
Gli analisti avvertono: “È una trappola per l’Ucraina e l’Occidente”
Secondo la giornalista Elizaveta Osetinskaya, ora negli Stati Uniti, Putin avrebbe risposto in modo ambiguo alla proposta negoziale europea elaborata a Parigi. Il presidente russo, afferma, “non ha accettato né respinto” il piano, lasciando spazio a manovre tattiche. Tatyana Stanovaya, analista del Carnegie Russia Eurasia Center, aggiunge che il Cremlino non intende fare concessioni, né militari né politiche, e non considera Zelensky un partner negoziale.
L’impressione condivisa tra molti analisti è che Putin stia cercando di rilanciare un processo simile ai negoziati di Istanbul del 2022, con l’obiettivo di indebolire il fronte ucraino, rallentare gli aiuti occidentali e sfruttare eventuali segnali di cedimento interno a Kiev. Una strategia che mira più a guadagnare tempo e vantaggi tattici che a porre fine alla guerra.
La vera notizia? Dietro la facciata diplomatica, la Russia non ha modificato i suoi obiettivi di guerra. La proposta di dialogo non è altro che una trappola diplomatica, progettata per destabilizzare l’Ucraina e confondere i suoi alleati occidentali. Per gli analisti, la pace è ancora lontana finché non ci sarà un vero cambiamento a Mosca.