In un’intervista a Il Foglio, Matteo Renzi attacca il governo Meloni: «L’Italia è fuori dal gruppo di testa europeo, ma nessuno ne parla».
Nel dibattito politico italiano, spesso polarizzato e influenzato dai social, si fa sempre più largo una voce fuori dal coro: quella di Matteo Renzi. In un’intervista pubblicata il 19 maggio 2025 da Il Foglio, l’ex premier ha espresso un’analisi spietata ma articolata del governo Meloni, denunciando l’esistenza di un sistema comunicativo ben orchestrato ma disconnesso dalla realtà.

Il racconto dominante e il dubbio che avanza
«L’incantesimo è finito, nelle cancellerie internazionali se ne sono accorti prima di noi. Giorgia Meloni non è stabile, è immobile», afferma Renzi. Le sue parole mirano a scardinare una narrazione che definisce «lo storytelling univoco che arriva da Palazzo Chigi», un racconto costruito ad arte per mascherare l’assenza di riforme e decisioni strategiche.
Un’opposizione consapevole e la necessità di unità
Non si tratta, per Renzi, di un attacco personale, ma di un’analisi fondata sui fatti: «Io ho una caratteristica, a volte mi viene riconosciuta a volte no, cioè che dico spesso delle cose guardando in avanti. Magari in alcuni casi si rivelano errate, ma talvolta invece… a distanza di anni si dimostrano esatte».
La sua posizione è chiara: l’opposizione deve smettere di recitare ruoli e concentrarsi sulla concretezza. «Quando uno viene in Parlamento e si traveste da fantasma, e fa la pagliacciata, allora sono il primo a dire che facciamo il gioco della maggioranza». E ancora: «Il 2027 è un referendum su Meloni… per vincere l’opposizione deve andare unita».
Dietro la figura di Renzi si profila un’idea diversa di opposizione, distante da derive teatrali e sempre più orientata a una lettura realistica del paese. «Non siamo più nel gruppo di testa europeo. Eppure non se ne parla, si racconta solo che Meloni ha un buon rapporto con Trump». Con questa affermazione si chiude il cerchio della sua critica: non è solo una questione di consenso, ma di posizionamento internazionale, di credibilità politica e soprattutto di verità nei confronti dei cittadini.