Il commento del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sul delitto di Garlasco e le sentenze su Alberto Stasi, accusato dell’omicidio Chiara Poggi.
Il delitto di Garlasco e l’omicidio Chiara Poggi continuano ad essere l’argomento principe di queste ultime settimane. La morte della ragazza avvenuta il 13 agosto del 2007 e che ha visto Alberto Stasi essere accusato del suo assassinio potrebbe rivelare nuovi retroscena e nuove responsabilità con la figura di Andrea Sempio sotto la lente di ingrandimento. In questo senso, a fornire un commento soprattutto su come abbia agito la Giustizia è stato il Ministro Carlo Nordio, intervenuto a ‘Zona Bianca’.

Delitto di Garlasco: Nordio commenta la condanna a Stasi
il Ministro della Giustizia Carlo Nordio è intervenuto su Rete 4 nel corso della trasmissione ‘Zona Bianca’ per parlare anche a proposito del delitto di Garlasco e dell’omicidio Chiara Poggi. Senza entrare nel merito della vicenda con le possibili novità legate all’assassinio e alle persone coinvolte, Nordio ha fatto riferimento ad Alberto Stasi, condannato in appello a 16 anni per omicidio volontario.
“Trovo irragionevole che dopo una o due sentenze di assoluzione sia intervenuta una condanna, senza rifare l’intero processo”, ha affermato il Ministro prendendo, in un certo senso, “le difese” di Stasi.
Le responsabilità sul caso
Nordio ha anche proseguito parlando di eventuali responsabilità da parte della Giustizia italiana: “La responsabilità si può avere solo se il magistrato non conosce la legge o dimostra di non conoscere le carte. Per questo per tutti i processi esiste nei paesi democratici un doppio o triplo grado di giurisdizione; si presume infatti che la sentenza possa essere sbagliata”, ha detto il Ministro.
E ancora: “Credo che purtroppo in questo momento l’opinione del cittadino nei confronti della giustizia sia abbastanza negativa. Più che colpa dei magistrati è colpa delle leggi. I magistrati amministrano con leggi imperfette che consentono di procrastinare processi all’infinito, anche quando bisognerebbe avere il coraggio di chiuderli”, ha concluso Nordio.