I Poggi mostrano le foto di Marco: l'incubo della difesa di Sempio
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Garlasco, i Poggi mostrano le foto di Marco: mentre la difesa di Sempio è in allarme

Mappa di Garlasco

Garlasco, la famiglia di Chiara Poggi mostra le foto di Marco in Trentino: intanto, l’avvocato di Sempio è allarmato da nuovo “incubo”.

Nel corso dell’ultima puntata di Quarto Grado, andata in onda su Retequattro, la famiglia di Chiara Poggi ha smentito le ipotesi che mettono in dubbio la presenza del figlio Marco in Trentino.

Nonostante nella spazzatura della villetta siano state rilevate solo tracce genetiche della vittima e Alberto Stasi, il caso si arricchisce di nuove tensioni. L’avvocato di Andrea Sempio, nuovo indagato nella riapertura delle indagini, esprime forte preoccupazione per una possibile testimone anonima pronta ad accusare il suo assistito.

Alberto Stasi

La famiglia di Chiara Poggi mostra le foto di Marco in Trentino

Per far tacere queste voci, come il doppio cellulare, l’amante e quanto ce n’è“, ha dichiarato Giuseppe Poggi, padre di Chiara, mostrando pubblicamente alcune fotografie scattate durante la vacanza in Trentino, risalente proprio ai giorni del delitto.

Le immagini, come riportato da Affaritaliani, sono state presentate per dimostrare che Marco Poggi si trovava davvero con la famiglia. Contrariamente a quanto ipotizzato da alcune recenti dichiarazioni, tra cui quella di un albergatore della zona. “Così smentiamo anche questo con documentazioni, che non è solo la nostra parola“, ha aggiunto il padre della vittima, visibilmente amareggiato per le continue illazioni.

Garlasco, il nuovo incubo dell’avvocato di Andrea Sempio

Sul fronte opposto, aggiunge Virgilio.it, la difesa di Andrea Sempio vive momenti di grande tensione. Il suo legale, Massimo Lovati, ha definito “un incubo” la riapertura del delitto di Garlasco. Aggravata dalla possibilità che una nuova testimone possa emergere e puntare il dito contro il suo assistito.

Ho sentito parlare di una testimone che accuserebbe Sempio”, ha affermato in un’intervista a Corriere della Sera. Pur ammettendo di non conoscere l’identità della persona in questione. “Ho avuto diverse esperienze di inchieste che quando non arrivano a nulla di concreto all’improvviso vengono ravvivate dal coniglio che salta fuori dal cilindro e si mette a cantare“, spiega.

Il legale si dice preoccupato nonostante i risultati delle analisi del DNA, che non hanno rilevato alcuna traccia del suo assistito tra i resti della colazione consumata il 13 agosto 2007. “Risultati che ci confortano. Ma non è mica finita qui. È ancora presto per cantare vittoria“, conclude.

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ultimo aggiornamento: 28 Giugno 2025 13:39

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