Elly Schlein attacca Giorgia Meloni accusandola di delegittimare la magistratura. Ecco le dichiarazioni e cosa significa questo scontro.
In un momento delicatissimo per la politica italiana, la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha lanciato un attacco frontale alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, accusandola apertamente di interferenze gravi nel lavoro della magistratura. Le parole usate sono pesanti e lasciano poco spazio all’interpretazione: lo scontro istituzionale, in questo caso, raggiunge livelli mai visti.

Il contesto delle dichiarazioni di Schlein
In un’intervista a Repubblica, come riportato da Liberoquotidiano.it, Schlein parte da una critica generale all’operato del governo: “L’attacco alla magistratura è una costante di questo governo che ha bisogno di un nemico al giorno per nascondere i suoi fallimenti, l’incapacità di affrontare i problemi concreti degli italiani a partire dal caro vita, dai salari più bassi d’Europa, dalle liste d’attesa negli ospedali cosi lunghe che milioni di persone rinunciano a curarsi”.
Secondo la leader dem, Meloni e il ministro Nordio starebbero cercando “lo scontro con i giudici per distrarre gli italiani da tutto quello che nel Paese non va. E per loro precise responsabilità”. Una strategia che, se confermata, metterebbe seriamente in discussione la credibilità istituzionale del governo.
Il caso Open Arms e le accuse più forti
Schlein entra poi nel merito del processo Open Arms, criticando il centrodestra per aver attaccato i magistrati che hanno deciso di ricorrere in Cassazione contro l’assoluzione di Matteo Salvini: “È un pool di magistrati che va sostenuto nel suo lavoro, in quanto la più esposta contro la mafia, e che invece non solo Nordio ma pure Meloni aggrediscono con violenza inaudita”.
La frase più forte arriva poco dopo: “Quando mai si è visto che una presidente del Consiglio si mette a commentare l’impugnazione di una sentenza. Un’interferenza senza precedenti”. E ancora: “Anche Trump e Orban stanno facendo di tutto per rendere la magistratura meno indipendente. Questa è una destra che non accetta che la legge è uguale per tutti, anche per loro”.
L’attacco si chiude con parole durissime sul caso Almasri: “Il Guardasigilli, che avrebbe dovuto dimettersi perché su Almasri ha mentito al Paese, ora si permette addirittura di minacciare un procuratore che ne ha messo in evidenza gli errori. Persino la Libia lo ha chiamato a rispondere di stupro e omicidio, invece Nordio e Meloni lo hanno riaccompagnato a casa con un volo di Stato”.