Il piano di Matteo Renzi e Dario Franceschini sul nuovo partito per contrastare le ambizioni di Giorgia Meloni al Quirinale.
Per Matteo Renzi, la sfida a Giorgia Meloni è diventata una battaglia quotidiana. Il numero uno di Italia Viva anche di recente ha attaccato la Premier dopo il traguardo dei mille giorni al Governo. La il politico toscano sta guardando pure oltre e ciò che potrebbe accadere nel 2027 con tanto di piano con un alleato. Dario Franceschini. Il motivo di questa alleanza sembra evidente: contrastare le ipotetiche mire al Quirinale dell’attuale Presidente del Consiglio.
Il piano di Renzi e Franceschini: il nuovo partito
A fare il punto sulla situazione politica italiana e le mosse di Matteo Renzi con Dario Franceschini ci ha pensato La Stampa. “Il piano Renzi-Franceschini per il voto. Un nuovo partito e una candidata anti Meloni”, ha fatto sapere il quotidiano che ha fatto capire come e convergenze tra i due potrebbero essere una mossa precisa per provare a contrastare quelle che sarebbero le ambizioni di Giorgia Meloni che starebbe puntando al Quirinale.
L’idea di Renzi e Franceschini sarebbe quella di “creare una forza riformista, di cultura liberale, attenta alle imprese e alle esigenze del mondo cattolico che non vuole soccombere alle campagne della destra sui migranti, ma neppure all’egemonia della sinistra sui diritti”, si legge su La Stampa. In questo senso, l’accoppiata starebbe pensando a possibili candidati anti-Meloni magari in un nuovo partito in grado di arrivare al 10%, “aggregando tutti i piccoli partiti o semplici progetti civici ancora in cerca d’autore” e quindi puntando da Azione a Ruffini, fno a +Europa e Marattin.
“Meloni punta al Quirinale”
In questo senso, spicca un nome importante che potrebbe addirittura essere nominato come candidato Premier nel 2027. In questo senso, Renzi e Franceschini avrebbe messo gli occhi su Silvia Salis dato che secondo il leader di Italia Viva, la Meloni riuscirà a cambiare la legge elettorale. “Per Renzi quella del 2027 è una sfida vitale anche per un altro motivo. Perché il prossimo Parlamento voterà il successore di Sergio Mattarella al Quirinale. E lui dà credito alle voci che circolano da destra a sinistra su Meloni intenzionata ad abbattere un altro muro, e diventare la prima donna presidente della Repubblica, dopo esserlo stata del Consiglio dei ministri”, si legge ancora su La Stampa.
