Mark Zuckerberg punta tutto sulla “superintelligenza personale”, un’IA pensata per affiancarci ogni giorno. Ecco il nuovo obiettivo di Meta.
Il mondo sta cambiando e non mi riferisco solo alla ricetta della Coca Cola. Mark Zuckerberg, poche ore prima della pubblicazione dei risultati trimestrali di Meta, ha condiviso una lettera aperta e un reel pubblicato su Instagram. Il fondatore del colosso californiano, come riportato da Today, ha tracciato una direzione precisa: mettere nelle mani di tutti una “superintelligenza personale“. Ecco, a seguire, a cosa si riferisce.

L’era della “superintelligenza personale”: le parole di Mark Zuckerberg
Per Mark Zuckerberg, l’intelligenza artificiale non è semplicemente uno strumento per automatizzare attività o aumentare la produttività. È, piuttosto, un alleato per la crescita personale. “Aiutare le persone a raggiungere i propri obiettivi, vivere avventure, migliorare nelle relazioni e crescere nella direzione della propria aspirazione personale” è lo scopo che Meta si pone con lo sviluppo della cosiddetta “superintelligenza“.
Il termine, spesso associato all’intelligenza artificiale generale (AGI), descrive un’IA in grado di eguagliare o superare le capacità cognitive umane in una vasta gamma di compiti. Zuckerberg riconosce che “il progresso è ancora lento, ma innegabile“, lasciando intendere che la meta, per quanto ambiziosa, è ormai visibile.
Occhiali intelligenti e gli investimenti miliardari
La strategia di Meta per raggiungere questo obiettivo è concreta. A dimostrarlo è l’investimento da 14,3 miliardi di dollari per acquisire il 49% di Scale AI, società leader nell’etichettatura dei dati per l’addestramento dei modelli. A capo del laboratorio Meta dedicato alla superintelligenza è stato posto Alexandr Wang, CEO di Scale AI.
Parallelamente, Meta ha avviato un’aggressiva campagna di reclutamento, cercando di attrarre ingegneri e ricercatori da aziende concorrenti come Apple, OpenAI, DeepMind e Anthropic. Un punto centrale della visione di Mark Zuckerberg sono gli occhiali intelligenti, descritti come il prossimo “dispositivo informatico primario“.
Infine, il volto di Meta lancia anche un avvertimento sull’uso indiscriminato dei modelli IA open source: “La seconda metà di questo decennio sarà probabilmente decisiva per determinare il destino dell’IA: se diventerà uno strumento di emancipazione individuale, oppure una forza destinata a sostituire intere fasce della società“.