Il giornalista Marco Travaglio svela la sua profezia sul caso Almasri e analizza il ruolo della premier Giorgia Meloni dopo l’archiviazione.
Nonostante Giorgia Meloni abbia annunciato l’archiviazione del suo fascicolo sul caso Almasri, la vicenda continua a sollevare polemiche, soprattutto dopo le dichiarazioni di Marco Travaglio. Il giornalista, in un editoriale pubblicato su Il Fatto Quotidiano e riportato da Virgilio, ha espresso una previsione netta. Ecco, a seguire, le parole del giornalista.

Il ruolo di Giorgia Meloni e la differenza tra responsabilità politiche e penali
Marco Travaglio evidenzia come Giorgia Meloni abbia cercato di sminuire il proprio coinvolgimento, giocando sul termine “condividere“. Tuttavia, secondo il giornalista, “i giudici, nell’uso del termine ‘condividere’, non si riferirebbero al fatto che la premier sapesse o non sapesse, ma alla partecipazione attiva alle scelte incriminate“. Tali scelte riguardano la scarcerazione di Almasri, ricercato dalla Corte Penale Internazionale, e il suo rimpatrio su un aereo di Stato.
Inoltre, chiarisce che queste funzioni non spettano al premier, ma ai ministri competenti: “Gli ordini di arresto internazionale e i voli di Stato non sono funzioni del premier“. Per questo, anche se la leader di FdI fosse stata d’accordo con i ministri, si tratterebbe di un fatto politico e non penale.
La profezia di Marco Travaglio sul caso Almasri
Secondo Marco Travaglio, aggiunge Virgilio, la conclusione dell’intera inchiesta è già scritta: “Nessuno finirà a processo. Non la Meloni, archiviata; non Nordio, Piantedosi e Mantovano, perché il parlamento negherà l’autorizzazione a procedere”. Per il direttore de Il Fatto Quotidiano, il caso Almasri non produrrà conseguenze penali, ma lascerà soltanto due macchie indelebili.
“La vergogna di un governo che scarcera un aguzzino senza avere il coraggio di dire di essere ricattato dai libici” e “le menzogne della destra per coprire tutto, miste a un’ignoranza crassa – alimentata dai media – sui doveri della magistratura“.