A Massa Carrara, ignoti imbrattano la sede della Lega con insulti a Matteo Salvini. Il leader replica sui social condannando l’odio politico.
L’odio politico, in Italia, non sembra conoscere tregua. Episodi di vandalismo e insulti personali si registrano in ogni stagione e in ogni contesto, sia online sia nelle strade delle città. L’ultimo caso arriva dalla Toscana, dove la sede della Lega di Massa Carrara è stata imbrattata con frasi offensive indirizzate al suo leader, Matteo Salvini.
Come riportato da liberoquotidiano.it, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha denunciato l’accaduto attraverso i suoi canali social, riportando esattamente quanto scritto sui muri: “Salvini mer*, cocainomane, mafioso”. Salvini ha aggiunto: “Dalla Toscana mi segnalano che qualche anonimo incivile e deficiente ha pensato bene di imbrattare così la sede Lega di Massa Carrara. Solo vergogna – e tanta compassione – per la stupidità di certi gesti e di certi individui. All’odio della sinistra rispondiamo con il lavoro, l’impegno e i risultati. A domani!”.

Minacce e insulti anche contro Giorgia Meloni
Quello di Salvini non è un episodio isolato. Sempre nelle stesse ore, Fratelli d’Italia ha condiviso sui propri canali social un messaggio apparso sul web e diretto alla premier Giorgia Meloni. In esso si legge: “Ma come fa a parlare di Giubileo? Una rottura di c**e poi lei non si vergogna e parla di festa. P che tu possa morire insieme a Netanyahu, mi fai solo schifo, le tue parole non contano più per noi. Ora più che mai sei una assassina, muo**, fallita p**. Meloni vattene dal nostro Paese”. Queste le orrende scritte contro la premier.
Queste frasi, che superano il confine della legittima critica politica, rappresentano un salto di qualità preoccupante nella violenza verbale, sia per i toni che per le minacce esplicite.
Salvini atteso al Versiliana Festival
Nonostante l’episodio, Salvini ha confermato la sua partecipazione al Versiliana Festival, dove affronterà temi come infrastrutture, mobilità e futuro. La sua posizione è chiara: rispondere all’odio con il lavoro e il dialogo, evitando di cedere alle provocazioni.
La vicenda riaccende il dibattito sulla responsabilità del linguaggio e sull’urgenza di un confronto politico che, pur acceso, resti nel rispetto delle persone.
Questo non è dissenso politico: è il frutto di una vera e propria campagna denigratoria, alimentata da certa sinistra.
— Fratelli d'Italia 🇮🇹 (@FratellidItalia) August 10, 2025
Un clima di intolleranza volto solo a delegittimare il Presidente Meloni e il mandato ricevuto dagli italiani.
Il vostro odio non ci scalfisce. pic.twitter.com/2ZQCzQjvAo