Spuntano numeri decisamente interessanti e “allarmanti”: Giorgia Meloni deve fare i conti con il primo possibile momento di “down” del suo Governo.
Ha fatto molto discutere nelle scorse ore un video sulla Premier Giorgia Meloni e quello che sarebbe stato il significato nascosto di un suo gesto pubblico. Adesso, per la Presidente del Consiglio ci sarebbe un’altra situazione da analizzare. Come riferito da Dagospia, nel suo Dagoreport, infatti, per la leader di Fratelli d’Italia potrebbe essere tempo di fare i conti con un “down” di gradimento piuttosto evidente.

Giorgia Meloni: il crollo inaspettato
Come è possibile leggere su Dagospia nel recente Dagoreport, Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia sembrano essere andati giù in picchiata nel gradimento degli italiani. “Il primo sondaggio (riservato) sullo stato di salute dei partiti effettuato dopo la settimana di Ferragosto, confrontando i risultati delle europee del 2024, registra un calo del 6% per Fratelli d’Italia. In pratica, un elettore su cinque (il 20%) tra chi ha votato Fdi lo scorso anno, non lo rifarebbe”, si legge sul media.
Nel Dagoreport sono stati analizzati i dati di tutti i partiti italiani. Se da un lato la Premier e FdI sono scesi al 23% rispetto al 28,75% del 2024, “il Pd di Elly Schlein si riconferma al 24,1%, il M5S di Conte ha un balzo dal 9,9% al 13%, stabile Forza Italia (9,58%), in flessione la Lega (dall’8,97 alll’8%)”. Stando al media, “a pesare eccome sul voltafaccia del 20% dell’elettorato della Fiamma, rileva l’analisi del sondaggio, è la situazione economica del paese, dalla produttività calante delle imprese a un potere d’acquisto azzerato da salari da fame”.
I problemi degli italiani
Stando a Dagospia, per fare luce su quelli che potrebbero essere i problemi degli italiani e di conseguenza anche il calo di FdI, viene in auto un’analisi della sondaggista Alessandra Ghisleri che a fine luglio, precisamente il 27, per La Stampa ha spiegato: “Gli italiani sentono fortemente il peso dell’inflazione e l’incertezza sulla sostenibilità dei propri conti (38%), la difficoltà d’accesso ai servizi sanitari (33%), il carico delle tasse che soffocano i portafogli (26%), il delicato tema del lavoro e la stagnazione dei salari (23%)”.
In questa ottica, stando a Dago, dopo l’estate potrebbe esserci un momento molto importante per la Premier: “Il test delle regionali d’autunno, che chiama alle urne 17 milioni di cittadini, potrebbe diventare un segnale d’allarme, se non la prima sconfitta dell’armata brancaMeloni […]”.