Giuseppe Conte: "Stiamo creando un progetto politico per mandare a casa Meloni"
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Giuseppe Conte: “Stiamo creando un progetto politico per mandare a casa Meloni”

Giuseppe Conte

Al Circo Massimo, Giuseppe Conte chiarisce la linea del Movimento 5 Stelle: “Non siamo alleati del PD”, ma vogliamo mandare a casa Meloni.

Tra applausi scroscianti e una standing ovation, Giuseppe Conte ha conquistato la platea del Festival del Fatto Quotidiano, al Circo Massimo. Accolto da oltre cinquecento persone, tra cui Marco Travaglio, come scritto da open.online, il leader del Movimento 5 Stelle ha chiarito, sin dalle prime battute, la posizione del Movimento rispetto all’alleanza con il Partito Democratico: «Con il Partito Democratico non siamo alleati, stiamo creando un progetto politico per mandare a casa Meloni. Non abbiamo dichiarato a priori di essere alleati».

Una precisazione netta che risponde a chi, anche nel centrosinistra, chiede una coalizione unitaria. Conte ha ribadito l’autonomia del M5S: «Non ci possiamo dichiarare alleati, noi siamo una forza diversa, con una storia diversa dalla Quercia coi cespugli intorno».

Giuseppe Conte
Giuseppe Conte

Regionali e alleanze, progetto sì, ma senza compromessi

Nel suo intervento, Conte ha affrontato anche il tema delle elezioni regionali, sottolineando il metodo con cui il Movimento ha scelto di procedere: «Abbiamo lavorato regione per regione per costruire un progetto: con fatica, volta per volta, abbiamo verificato se le nostre priorità venivano considerate e se si trovava un candidato competitivo. Quando non si raggiunge questo risultato, ed è successo, non partecipiamo».

Un metodo che segna la distanza dalle alleanze “di bandiera” e conferma la volontà di puntare su un programma condiviso: «Non basta solo vincere o costruire un accordo, o un finto accordo, per andare a Palazzo Chigi: rischieremmo la fine dell’Unione e di Prodi, con uno scioglimento immediato».

Critiche a Meloni, media e politica estera

Nel confronto con Giorgia Meloni, Conte non ha risparmiato le critiche. A partire dall’omicidio di Charlie Kirk, rispetto al quale Meloni aveva accusato la sinistra di fomentare odio, Conte ha risposto: «Noi non fomentiamo nessun odio, siamo contro ogni violenza, contro l’omicidio, contro l’aggressione. Governate, se siete capaci. Se non siete capaci, fatevi da parte».

Anche sul fronte mediatico, l’attacco è diretto: «La situazione oggi è persino peggiore rispetto ai tempi di Berlusconi. Lui aveva un conflitto di interessi così plateale che generò un muro di contrasto nel Paese. Oggi nessuno direbbe che Meloni è proprietaria di giornali o tv, e proprio per questo il controllo è più subdolo e più pesante».

Sul piano internazionale, Conte ha condannato la linea del governo su Gaza e Palestina: «L’Occidente è in tilt, afono e scomposto, non più credibile quando offre copertura a Netanyahu mentre assistiamo a un genocidio», aggiungendo: «A Gaza si sta scrivendo una pagina così vergognosa che rimarrà nei libri di storia».

Infine, sulla legge elettorale, Conte ha lanciato un messaggio diretto alla premier: «Lo dico a Meloni, la legge elettorale va fatta in Parlamento, non nelle segrete stanze. Aprite una discussione pubblica, non ricostruzioni sottobanco. Metteteci la faccia». E ha concluso con una promessa: «Cambiate quello che volete, ma a casa vi manderemo».

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ultimo aggiornamento: 15 Settembre 2025 10:28

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