Acerbi si confessa in diretta tv: "Se dovessi ascoltare tutto quello che dicono gli altri avrei smesso"
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Acerbi si confessa in diretta tv: “Se dovessi ascoltare tutto quello che dicono gli altri avrei smesso”

Francesco Acerbi

Acerbi a Verissimo: il difensore dell’Inter racconta il rifiuto della convocazione di Spalletti, la sua battaglia con la malattia.

Nel salotto di Verissimo, Francesco Acerbi si è mostrato nella sua versione più autentica. Il difensore dell’Inter, intervistato da Silvia Toffanin, ha ripercorso tappe fondamentali della sua vita calcistica e personale, dalla mancata convocazione con la Nazionale, alla morte del padre, fino alla battaglia contro l’alcol e il cancro.

Francesco Acerbi
Francesco Acerbi

Il chiarimento su Spalletti e la Nazionale

Acerbi ha voluto subito chiarire una vicenda che lo ha coinvolto nei mesi scorsi come riportato da sportmediaset.mediaset.it: “Mai rifiutata la Nazionale, impossibile dire che non la vorrei più ma, se Gattuso non mi vorrà, non sarà un problema: il mister viene pagato per scegliere e non farò mai polemica”.
Il rifiuto, infatti, è stato solo per una specifica occasione: “Ho rifiutato la convocazione solo per quella partita. Spalletti non mi aveva chiamato per un anno e, dopo quello che aveva detto (‘Lo sa di che anno è Acerbi?’, ndr), non mi sembrava giusto rispondergli di sì”.

Sulla questione dell’età, Acerbi ha risposto con decisione: “(Spalletti, ndr) Mi ha fatto sentire vecchio? Chi se ne frega, sarò pure vecchio per gli altri ma non per me. Se dovessi ascoltare tutto quello che dicono gli altri avrei smesso a 21 anni o forse non avrei neanche iniziato”.

Il dolore per il padre, l’alcol e la malattia

L’intervista si è fatta ancora più toccante quando ha parlato del padre: “Lo ringrazierò per sempre. Col senno di poi è un rimpianto non avergli mai detto ti voglio bene (si commuove, ndr). Sapevo che aveva una malattia al cuore e che avrebbe avuto difficoltà ma quando accade non sei mai pronto”.

All’inizio della carriera, Acerbi ha vissuto momenti difficili legati all’alcol: “Non ero un alcolizzato ma il calcio passava in secondo piano perché volevo divertirmi. Avevo anche deciso di smettere, ero depresso, il calcio mi serviva più che altro a scacciare i pensieri, andavo ad allenarmi perché dovevo”.

Nel luglio 2013 ha scoperto di avere un tumore al testicolo: “Non avevo sintomi ma valori del sangue sballati. Mi dissero che rimuovendolo, sarei tornato in campo in un mese. Eppure dopo qualche mese ebbi una recidiva”.
Poi, la svolta: “Ma dopo una vacanza, senza un perché, mi sveglio e decido di togliere i superalcolici: avevo di nuovo voglia di allenarmi, nel giro di tre settimane non ho più toccato alcol”.

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ultimo aggiornamento: 22 Settembre 2025 17:48

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