A seguito delle recenti elezioni regionali nelle Marche, si è evidenziato qualcosa di molto negativo per Giuseppe Conte e il Movimento 5 Stelle.
L’esito delle elezioni regionali nelle Marche 2025 ha portato alla sconfitta del centrosinistra e alla conferma del candidato di centrodestra Francesco Acquaroli. Tale risultato ha sicuramente dato grande amarezza a Pd e M5S con un focus proprio sui pentastellati e a Giuseppe Conte che, rispetto al passato, hanno visto i propri voti ricevuti crollare a picco.
Giuseppe Conte e M5S: i voti persi
Le ore successive all’esito delle elezioni regionali nella Marche 2025 sono quelle dei bilanci. In modo particolare negli sconfitti. In questo senso, Libero, in un articolo nella sua versione online, ha dato spazio a quello che è stato il crollo, negli anni, del Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte in termine di voti.
Nello specifico, la sottolineatura è andata al confronto tra le Europee di qualche anno fa e appunto le regionali nelle Marche del 2025. “Il confronto con il passato è drammatico”, si legge su Libero. “Alle Europee il partito dell’avvocato del popolo, Giuseppe Conte, otteneva il 9,68%. Esattamente 63.637 suffragi. Facendo un salto indietro di altri due anni, politiche del 2022, il tachimetro segnava alla camera 13,58% (103.534 voti), mentre al senato 13,79% (104.970). Addirittura alla scorsa corsa alle regionali, anno domini 2020, Gian Mario Mercorelli concorreva per la poltrona di governatore guidando i grillini all’8,6%, leggasi 63.355 preferenze”.
La sconfitta nelle Marche
I numeri evidenziati da Libero, quindi, parlano chiaro. I voti si sono dimezzati ma il leader pentastellato ha comunque preso la sconfitta con filosofia. Conte ha parlato del fatto che nelle Marche sia stata “premiala” la “continuità con la presidenza uscente di Acquaroli. Ai cittadini marchigiani abbiamo offerto una seria proposta alternativa per realizzare un cambiamento”.
Il numero uno del Movimento 5 Stelle ha poi aggiunto dopo aver fatto gli auguri al rivale politico: “Dobbiamo prendere atto che questa proposta non ha convinto la maggioranza dei votanti come pure dobbiamo prendere atto che è calata sensibilmente l’affluenza, un dato molto preoccupante che mina alle radici la qualità della nostra democrazia e deve farci tutti riflettere”.
