La terribile scritta apparsa ai danni di Bruno Vespa nella sede della Rai ha generato scompiglio e una forte reazione da parte del diretto interessato.
L’insulto ricevuto nelle scorse ore da Bruno Vespa all’interno di uno degli ascensori della sede Rai ha generato importanti reazioni e una serie di messaggi di solidarietà verso il giornalista. In questo senso, il diretto interessato ha reagito come un vero professionista proseguendo nel proprio lavoro e replicando a quanto accaduto.

Vespa insultato in Rai: la reazione
“Vespa infame”. Sono queste le parole della scritta contro Bruno Vespa apparsa in uno degli ascensori della sede Rai di Via Teulada, a Roma. Un episodio molto pesante ai danni del giornalista che mai si sarebbe aspettato di ricevere qualcosa di simile in quella che, a detta sua, considera “casa”. Il diretto interessato, infatti, parlando all’Adnkronos, ha reagito spiegando come abbia affrontato l’accaduto.
“Sono sinceramente colpito dalla trasversalità dei messaggi solidali. Ringrazio le istituzioni, i colleghi, le persone comuni che mi sono vicini. In 56 anni di televisione non è certo la prima volta che ricevo minacce”, ha detto Vespa. “Mi dispiace che questa volta vengano da quella che considero la mia casa. Ma ci vuole altro per intimidirmi“, ha aggiunto con un gesto di forza.
La vicinanza della Rai
A seguito di quanto accaduto ai danni del giornalista, “Unirai esprime ferma condanna per l’episodio”. Il sindacato dei giornalisti, infatti, si è espresso in modo solidale verso Vespa in una nota parlando di “gesto intollerabile e vile, che nulla ha a che fare con il confronto di idee e con il rispetto che deve sempre contraddistinguere un ambiente di lavoro e una comunità professionale come quella Rai”.
E ancora: “La Rai è e deve restare un luogo di civiltà, libertà e rispetto reciproco, valori che il sindacato Unirai continuerà a difendere senza esitazioni”.
Anche l’Usigrai si è espressa sulla vicenda. “Le critiche si fanno e si ricevono. Gli insulti vanno rispediti al mittente. Non abbiamo mai risparmiato critiche al giornalista e conduttore Rai, sul suo contratto da artista e sul suo modo di fare informazione. Continueremo a farlo se lo riterremo necessario. Ma siamo contro chi usa questi metodi nei confronti di dipendenti e collaboratori della Rai, alimentando dentro l’Azienda un clima di sospetto che è da rigettare”.