Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha preso parola sul caso dell’attentato al giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci.
Sono arrivati tanti messaggi di sostegno e solidarietà verso Sigfrido Ranucci dopo l’attentato subito. Oltre alle parole di Mario Giordano, ecco quelle molto importanti del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a margine dell’incontro a Bruxelles con i presidenti della Camera e del Senato belgi, Peter de Roover e Vincent Blondel.

Mattarella: le parole dopo l’attentato a Ranucci
Intervenuto da Bruxelles, in occasione dell’incontro con i presidenti della Camera e del Senato belgi, Peter de Roover e Vincent Blondel, Sergio Mattarella ha avuto modo di dire la sua anche sul caso legato all’attentato subito dal giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci. “Il giornalismo e la libertà di stampa, il giornalismo di inchiesta, qualunque forma di giornalismo è un presidio ineliminabile della nostra vita democratica”, le sue parole. “E quindi quanto avviene è allarmante – non è la prima volta che avviene, in tanti Paesi del mondo – ma è allarmante, e richiede una forte reazione, come sta avvenendo”.
“Le sofferenze che la criminalità ha provocato nel nostro Paese ci hanno insegnato che occorre sempre essere molto vigili, perché” i mafiosi “hanno un’attitudine ad aggiornare gli strumenti criminali che richiede una maggiore attitudine ad aggiornare gli strumenti di contrasto”.
Il legame Italia-Belgio
Nel corso dell’incontro in Belgio, Mattarella ha anche fatto menzione del legame forte e duraturo tra l’Italia e, appunto, Bruxelles: “Non posso tacere di una sensazione che tutti avvertiamo giungendo a Bruxelles, sentendoci a casa in quanto capitale d’Europa. L’arrivo e la presenza qui di tanti italiani in Belgio avvenuti con più stagioni di afflusso, è un legame particolarmente intenso. Molti cittadini belgi hanno origini italiane e molti italiani vivono comunque in Belgio. Adesso vi sono italiani che giungono attratti dal livello di avanzamento scientifico del Belgio, quindi sono ricercatori, sono giovani studenti, sono studiosi, sono imprenditori”.