Con la vittoria a Vienna, Jannik Sinner ha superato i 50 milioni di dollari di premi in carriera. È il settimo tennista nella storia.
Con la recente vittoria all’ATP 500 di Vienna, Jannik Sinner ha raggiunto una cifra storica: 50.460.897 dollari di prize money guadagnati in carriera. Questo risultato lo rende il settimo tennista nella storia a superare la soglia dei 50 milioni di dollari in premi ufficiali, secondo i dati ATP. Il successo in Austria gli ha fruttato non solo 500 punti utili per la rincorsa al numero 1 del mondo, ma anche un assegno da 512.000 euro lordi, cifra che ha contribuito al raggiungimento di questo traguardo economico.

Jannik Sinner entra nel club dei 50 milioni
A guidare questa speciale classifica c’è Novak Djokovic con 191,1 milioni di dollari, seguito da Rafael Nadal (134,9 milioni) e Roger Federer (130,6 milioni). Oltre a Sinner, ne fanno parte anche Andy Murray, Alexander Zverev, Carlos Alcaraz e altri pochi eletti.
Non solo premi ufficiali: i guadagni totali di Sinner
Oltre ai premi ATP, il circuito professionistico garantisce ai giocatori entrate aggiuntive come il bonus pool e la percentuale sugli utili dei Masters 1000. Solo da queste voci, Sinner ha incassato circa 7 milioni di dollari negli ultimi tre anni. A questo si aggiungono le cosiddette “promotional fee”, compensi versati dagli organizzatori per garantire la presenza dei top player nei tornei: a Vienna, ad esempio, Jannik ha ricevuto circa 1 milione di euro extra.
Il suo appeal va ben oltre il campo: Sinner incassa circa 34 milioni di euro l’anno dagli sponsor, secondo ChainOn, cifra che lo pone tra gli sportivi più pagati al mondo. Include accordi pubblicitari, bonus, royalties e partecipazioni a esibizioni come il Six Kings Slam di Riad, dove ha guadagnato circa 12 milioni di dollari in due edizioni.
Jannik Sinner non è solo una stella in crescita nel panorama tennistico, ma anche un fenomeno economico. Con oltre 57 milioni di dollari ricevuti dall’ATP e decine di milioni provenienti da attività commerciali, il giovane altoatesino è già entrato nella storia. E questo è solo l’inizio.