Il numero uno del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha spiegato perché, a detta sua, Giorgia Meloni avebbe cosi tanto consenso in Italia.
Dopo l’esplicita richiesta di “informazioni” in merito ad un tema personale legato alla Premier Meloni, ecco Giuseppe Conte tornare all’attacco. Questa volta, il leader del Movimento 5 Stelle si è espresso nel corso di un’intervista a Domani nella quale, tra i vari passaggi, ha spiegato perché, secondo lui, la Presidente del Consiglio abbia così tanto consenso in Italia.

Conte e la “teoria del complotto” sulla Meloni
Intervenuto in un faccia a faccia con Domani, Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha espresso quello che sarebbe il motivo di tanto consenso in favore di Giorgia Meloni. Stando all’ex Premier, l’attuale Presidente del Consiglio, e in generale la destra, avrebbe “in mano direttamente e indirettamente una mostruosa concentrazione di tv e giornali. Tengono alta la propaganda e scaricano ogni colpa sull’opposizione, mentre stanno campando di rendita grazie ai 299 miliardi del Pnrr. Ma dopo tre anni e quattro manovre di bilancio si iniziano a vedere i danni della loro incapacità”, ha detto Conte.
Le proposte per il futuro e l'”ipoteca” firmata dalla Meloni
Il leader pentastellato si è poi soffermato anche sui temi di stretta attualità dando uno sguardo al futuro. Sulla sicurezza, Conte ha tenuto a precisare come il M5S non copi nessuno e “soprattutto non soffiamo sulle paure. Le nostre proposte rispondono a un bisogno profondo che riguarda anche l’incertezza economica ed esistenziale delle persone. La nostra è una battaglia anche contro l’emarginazione, volta a recuperare quel senso di coesione sociale che contribuisce ad aumentare la percezione di sicurezza. Non è solo un problema di ordine pubblico. La loro propaganda ideologica nasconde un totale fallimento”.
Tra gli altri temi affrontati da Conte, uno a lui molto caro relativo alle spese militari. “Dobbiamo cancellare l’ipoteca firmata da Meloni e dai vertici europei sul loro futuro: spese militari folli, che significano tagli al diritto allo studio, alla casa e alla salute. Non dobbiamo arrenderci, non possiamo offrire loro un futuro da precari, sottopagati o costretti a indossare la mimetica”, ha detto ancora Conte a Domani.