Nel corso della sua conferenza stampa annuale trasmessa in televisione, Putin ha parlato della guerra in Ucraina e non solo.
Dopo aver ribattezzato gli europei “porcellini”, ecco Vladimir Putin parlare nel corso della conferenza annuale in televisione. Il leader del Cremlino ha ovviamente preso posizione in merito alla guerra in Ucraina sottolineando come abbia trovato da parte di Kiev la volontà al dialogo ma non sotto il punto di vista dei territori.

Putin: la guerra in Ucraina e la situazione
Il presidente russo Vladimir Putin ha parlato a margine della sua conferenza stampa di fine anno della situazione tra la Russia, l’Ucraina e l’Occidente spiegando come “la palla è nel campo” e come Mosca avrebbe già accettato dei “compromessi” in questo processo di ricerca di un accordo. “La palla è interamente nel campo dei nostri avversari occidentali, i leader del regime di Kiev e i loro sponsor europei in primo luogo”, ha fatto sapere il leader del Cremlino.
La disponibilità sulla pace e il nodo territori
Nel corso del suo intervento, Putin ha aperto alla disponibilità della Russia “a negoziare e a porre fine al conflitto con mezzi pacifici” e ha anche affermato di non ritenersi “responsabile” delle morti causate dal conflitto in Ucraina scatenato dal suo paese quasi quattro anni fa. “Non ci riteniamo responsabili della morte di queste persone, perché non siamo stati noi a iniziare questa guerra”, ha detto dando, di fatto, la responsabilità del conflitto alle autorità ucraine.
“Noi siamo pronti e disposti a porre fine a questo conflitto pacificamente, sulla base dei principi che ho delineato lo scorso giugno al ministero degli Esteri russo, e affrontando le cause profonde che hanno portato a questa crisi”, ha aggiunto. Dal suo punto di vista, il presidente russo ha affermato che “le autorità ucraine si sono rifiutate di ritirare le loro truppe, hanno successivamente rifiutato di attuare gli Accordi di Istanbul e ora si rifiutano di risolvere pacificamente questo conflitto”. Al netto di questa situazione, “Mosca vede alcuni segnali che indicano che Kiev è pronta a dialogare”.