Il giornalista e conduttore Massimo Giletti tra carriera e politica con un focus su Giorgia Meloni e la sua presunta amicizia con Matteo Salvini.
L’attivismo in ambito giornalistico non lo ha abbandonato, neppure davanti alla recente aggressione subita in strada. Stiamo parlando di Massimo Giletti che a Il Foglio ha rilasciato un’interessante intervista che lo ha visto soffermarsi anche su ambiti “politici” ed in particolare sulla Premier Giorgia Meloni e il leader della Lega, Matteo Salvini.

Giletti e la verità su Meloni “fascista”
Tra i vari passaggi dell’intervista a Il Foglio, di cui vi riportiamo solo alcuni brevi estratti, Massimo Giletti ha parlato di svariati argomenti tra cui anche gli attacchi che spesso riceve Giorgia Meloni anche dai media e da alcune trasmissioni spesso “schierate”. Secondo il giornalista “c’è un’esasperazione ridicola. Non contestano gli errori, chessò, sull’economia. Le dicono: ‘Fascista’. Fanno così e le fanno un favore. Perché quello che tutti capiscono è che la prima a non sopportare l’estremismo di destra è la Meloni. Sa benissimo che i rigurgiti fascisti la danneggiano, è la prima nemica di quella roba. Ed è chiaro che si è spostata al centro”, ha detto il giornalista e conduttore de ‘Lo Stato delle Cose’.
La presunta amicizia con Matteo Salvini
Curioso passaggio anche su Matteo Salvini considerato “amico” di Giletti. “La ripetono sempre questa cosa. Lo conosco da una vita, Salvini. E’ vero. Da quando era consigliere comunale a Milano. Quando lavoravo a La7 lo ospitavo spesso”, ha spiegato il giornalista. “Ma questo non significa che sono schierato, io sono un battitore libero. E a volte mi metto nei guai per questo. Io, a La7, ero come il Parco del Gran Paradiso per certi versi, avevo gli ospiti di opposizione. Anche Meloni, quando era impensabile che vincesse le elezioni. Avevo quelli che gli altri conduttori non ospitavano”.
Dalla Schlein all’ipotesi discesa in politica personale
Non manca una domanda sulla leader del Pd Schlein: “Penso che tenere insieme quel partito non sia banale. Dodici, tredici correnti. Un equilibrio complicato. Il suo limite però è strategico, secondo me. Se vuoi vincere, devi stare più al centro che a sinistra. Meloni, per esempio, lo ha capito benissimo”. A livello personale, ecco anche un quesito che lo riguarda da vicino: “Se mi hanno chiesto di entrare in politica? Me l’hanno chiesto molte volte, ho sempre rifiutato. Poi chissà, magari un giorno. Io non escludo nulla”, ha detto Giletti.