Processo sul caso Roberta Ragusa: Logli condannato a 20 anni
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Direttore: Alessandro Plateroti

Roberta Ragusa uccisa per motivi economici. Le motivazioni della Corte di Cassazione

Carabinieri macchina

Antonio Logli, marito di Roberta Ragusa, è stato condannato a 20 anni di carcere per l’omicidio della donna. Le motivazioni della Corte di Cassazione.

FIRENZE – Il caso Roberta Ragusa è definitivamente chiuso dopo la sentenza della corte di Cassazione e la pubblicazione delle carte che motivano la decisione dei giudici di confermare la condanna a venti anni ad Antonio Logli.

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La Corte di Cassazione lo scorso mese di luglio aveva accolto la richiesta del Pg confermando la condanna a venti anni di reclusione a carico di Antonio Logli.

Roberta Ragusa, la sentenza della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha considerato nullo il ricorso presentato dai legali di Logli, accusato dell’omicidio di Roberta Ragusa. È stata quindi confermata definitivamente la condanna a vent’anni di reclusione.

Logli, a distanza di anni continua a dirsi innocente e sostiene che Roberta Ragusa si sia allontanata spontaneamente.

Roberta Ragusa

Caso Roberta Ragusa, la sentenza della Corte d’Appello

I giudici della Corte d’Appello del capoluogo toscano avevano fermato la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Pisa nei confronti di Antonio Logli. La Corte ha condannato l’imputato a 20 anni di reclusione per l’omicidio della moglie, Roberta Ragusa.  

I giudici aveva anche confermato per l’uomo l’obbligo di residenza e il divieto di allontanarsi dalla provincia di Pisa dalle 21 alle 6. La pubblica accusa aveva chiesto alla corte invece che, in caso di condanna, fosse disposta la misura di custodia cautelare. 

La donna era scomparsa il 13 gennaio 2012 dalla propria abitazione, sita a Gello, una frazione di San Giuliano Terme. Le ricerche sono state vane e il corpo della 44enne non è stato mai ritrovato.

Impianto accusatorio valido

Secondo i giudici fiorentini, la ricostruzione dell’accusa è motivata e valida. Logli sarebbe stato sorpreso al telefono con la sua amante. Da qui sarebbe scaturita la lite degenerata nell’omicidio di Roberta Ragusa da parte del marito. Il quale avrebbe occultato e distrutto il cadavere. I due gestivano una nota autoscuola della zona, poco distante dal luogo di residenza della coppia.

La decisione è stata comunque meno semplice del previsto e ha impegnato la Commissione in ben sette ore di confronto e dibattito prima di arrivare al verdetto.

Antonio Logli è un bugiardo e ha reiteratamente e pervicacemente tentato di mistificare la realtà fornendo in più occasioni una versione degli accadimenti non corrispondente al vero e spesso smentita dagli esiti investigativi – recita la sentenza di condanna di primo grado -, mentendo anche sulla profonda crisi che attraversava da tempo il suo matrimonio“.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Cassazione ha pubblicato le motivazioni della sentenza con la quale ha condannato Antonio Logli per la morte di Roberta Ragusa. I giudici hanno confermato la condanna nonostante l’assenza del cadavere della donna. Mai ritrovato. La Corte ha deliberato a fronte della validità della ricostruzione sia per quanto riguarda il movente che per quanto riguarda la ricostruzione dei fatti. Secondo la Corte le liti tra i coniugi avevano per oggetto motivi economici.

“Logli aveva litigato con lei e l’aveva costretta a forza a salire sull’auto, venendo visto e sentito dal Gozi, mentre la Gombi aveva percepito le grida dalla sua abitazione senza poter comprendere da chi provenissero. Abbandonato il luogo in tutta fretta, l’aveva quindi condotta in altro luogo rimasto ignoto per poi sopprimerla con modalità anch’esse non potutesi accertare e farne sparire definitivamente, almeno sino ad ora, il corpo”.

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ultimo aggiornamento: 30 Maggio 2020 18:54

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