Aborto Usa: le aziende pagheranno le spese

Aborto Usa: le aziende pagheranno le spese

Da Apple a Amazon sono molte le aziende Usa che hanno deciso di sostenere le spese dell’aborto per le dipendenti.

In seguito alla sentenza della Corte Suprema che di fatto abolisce il diritto federale dell’aborto, molte aziende hanno deciso di impegnarsi a pagare alle sue dipendenti viaggio, alloggio e procedure nel caso debbano recarsi in un altro Stato per sottoporsi ad un aborto. In primis, Apple seguita da Patagonia. “Sosteniamo i diritti dei nostri dipendenti a scegliere” aveva esordito nel comunicato Apple.

Patagonia ha fatto sapere che “pagherà la cauzione per il rilascio di tutte le lavoratrici dell’azienda, nel caso in cui vengano arrestate durante proteste pacifiche a favore del diritto all’aborto». «Prendersi cura dei lavoratori va oltre la copertura assicurativa sanitaria di base», ha dichiarato Patagonia. Anche Meta (Fb e Instagram) ha annunciato il suo supporto economico rimborsando “le spese di viaggio per le dipendenti che avranno bisogno di accedere all’assistenza sanitaria e ai servizi riproduttivi in un altro stato“.

disneyland

Le aziende difendono il diritto per le dipendenti di abortire

Tra le altre aziende, anche la Disney ha assicurato che si prenderà carico delle spese necessarie per permettere le sue dipendenti a spostarsi per sottoporsi ad un aborto. Warner Bros. Discovery, che possiede la Cnn, ha annunciato di aver esteso il suo programma di copertura sanitaria. Così può offrire ai suoi dipendenti l’accesso ai servizi sanitari in tutto il Paese. “Alla luce della decisione della Corte Suprema, abbiamo immediatamente ampliato le nostre opzioni di assistenza sanitaria per coprire le spese di trasporto per i dipendenti e i loro familiari che avessero bisogno di viaggiare per accedere all’aborto e ad altre cure riproduttive“, scrive la compagnia.

Oltre a questi giganti anche Alphabet, Amazon, Mastercard e Comcast e Netflix. Ma le aziende che si stanno schierando a favore dell’aborto sostenendo economicamente i viaggi delle proprie dipendenti e le spese sanitarie in altri stati sono sempre di più e la lista è in continuo aggiornamento.