Nell’ambito delle Regioni di destra, nel dettaglio quelle governate da Fratelli d’Italia, il diritto all’aborto è oggetto di polemiche.
Non si può negare il diritto all’aborto e così in Umbria, Marche e Abruzzo sarebbero in atto vere e proprie operazioni di ostruzionismo verso le donne che si rivolgono agli ospedali per chiedere di accedere al servizio, tra l’altro garantito dalla legge 194.
Nel dettaglio, in Umbria, la Regione della Presidente Donatella Tesei, si sarebbero verificati casi in cui le donne vengono costrette ad ascoltare il battito del feto che portano in grembo. A denunciarlo, la sinistra rossoverde in una conferenza stampa tenutasi stamattina a Montecitorio, con l’europarlamentare dei Verdi Eleonora Evi e la coordinatrice della segreteria nazionale di Sinistra italiana Elisabetta Piccolotti.
Le parole di Piccolotti
“La cosa più grave sta avvenendo in Umbria. Abbiamo segnalazioni di donne che vogliono interrompere la gravidanza ma sono costrette ad ascoltare il battito del feto. Non si può fare l’operazione prima di ascoltare questo battito. Una pratica presente per legge nell’Ungheria di Orban. In Umbria non c’è una legge del genere ma si sta attuando questa pratica, costringendo le donne a tornare in ospedale più volte. Un battito che, tra l’altro, non si sente perché siamo nelle prime settimane di gestazione”.
Stando a Verdi e Sinistra italiana bisogna richiedere l’intervento del Ministero della Sanità, affinché questo invii degli ispettori per un riscontro su queste denunce. “È una pratica volta a criminalizzare la donna, nella quale insorgono sensi di colpa che la allontanano da quella che resta una sua libera scelta” ha detto Piccolotti.
Una denuncia tuonante, arrivata dopo le parole di Giorgia Meloni. Proprio Meloni, in una intervista tv, aveva rassicurato tutti che mai sarebbe stata toccata la legge sull’aborto in Italia. Dichiarazioni poco convincenti per la sinistra alleata del Partito democratico, convinta della retorica circa l’affermazione di Meloni.